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MONDO

Ginevra 2

Siria, oggi l'incontro a Montreux tra delegazione di Assad e opposizione

L'annuncio dell'inviato speciale dell'ONU Lakhdar Brahimi arriva dopo che i governativi avevano minacciato di lasciare il tavolo se non fosse arrivata la possibilità di colloqui diretti. Secondo fonti diplomatiche si tratterà per un corridoio umanitario a Homs

John Kerry a Davos
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A dare l'annuncio è stato l'inviato speciale ONU, Lakhdar Brahimi: oggi la delegazione del governo di Damasco e quella dell'opposizione si incontreranno faccia a faccia per la prima volta. Una svolta, dopo i colloqui "in differita" con lo stesso Brahimi che faceva la spola tra i due tavoli, avvenuta dopo la minaccia del ministro degli Esteri di Damasco, Walid al-Moallem, che aveva fatto sapere che la delegazione governativa, senza incontri diretti avrebbe lasciato il tavolo.

Possibile accordo su un corridoio umanitario a Homs
Secondo fonti diplomariche dell'agenzia Reuters nei colloqui diretti tra la delegazione del governo di Bashar al Assad e l'opposizione si tenterà di trovare un accordo per un corridoio umanitario a Homs, nella regione centrale della Siria, una delle città più colpite dalla guerra civile. La stessa fonte fa sapere che "bisogna lavorare sugli aspetti pratici, se il governo non bloccherà l'operazione potrebbe avvenire rapidamente". 

John Kerry: Assad non può essere nel futuro della Siria
Intanto dal World Economic Forum di Davos il segretario di Stato americano John Kerry commenta con chiarezza la situazione in Siria: il presidente Assad - ha detto "non può fare parte del futuro" perché ha perso legittimità "uccidendo e gasando il suo popolo". 

Damasco: "No al governo di transizione"
Intanto, mentre proseguono i lavori a Montreux, da Damasco il ministro dell'Informazione Omran Zoabi parla chiaro: "Non accetteremo" la richiesta dell'opposizione di formare un governo di transizione. La delegazione dell'opposizione a Ginevra ha invece ribadito che non avrà colloqui diretti con i membri del regime fino a quando questi non adotteranno formalmente il comunicato del 30 giugno 2012 della cosiddetta conferenza di Ginevra 1, che chiedeva la formazione di un governo di transizione. 

I lavori a Montreux
Intanto le due delegazioni parlano a distanza con il mediatore Brahimi. "Quello che cercheremo di fare sarà di parlare su come porre fine a questa guerra sanguinosa", aveva detto il diplomatico algerino alla fine della Conferenza di GInevra 1 avvenuta nel 2012. A due anni di distanza, l'obiettivo rimane sempre quello. 

L'appello al Papa
Mentre a Ginevra è in corso la conferenza, in Vaticano il presidente francese François Hollande ha incontrato il Papa: al pontefice ha espresso "l'auspicio che il Vaticano accolga la Coalizione democratica siriana per far capire che la pace si raggiunge attraverso una soluzione politica pluralistica". Per Hollande "Ginevra 2 deve arrivare alla transizione".
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