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MONDO

Si cercherà di trovare una soluzione al conflitto tra regime e oppositori

Siria, al via a Ginevra il secondo round dei colloqui di pace

Lo scorso gennaio fumata nera alla prima sessione della conferenza a Ginevra. La guerra civile in Siria dura ormai da tre anni e ha già provocato la morte di 136mila persone e mezzo milione di profughi

Homs, Siria
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Ginevra Nuova mediazione a Ginevra dove oggi si tenterà, dopo il fallimento dello scorso gennaio, di trovare una soluzione al conflitto in Siria. Parte infatti nella città svizzera il secondo round dei negoziati tra governo di Damasco e opposizione alla presenza del mediatore internazionale Lakhdar Brahimi. Una nuova sessione di lavoro per trovare una soluzione al conflitto che da più di tre anni ha causato oltre 136mila morti e mezzo milione di profughi.

Ieri attacco a Homs, civili sgomberati
Ieri è stato violato il terzo giorno di tregua per Homs da esercito e insorti con un attacco al convoglio della Mezzaluna rossa. Donne, bambini e anziani sono stati sgomberati dai quartieri assediati. L'operazione è avvenuta sotto l'egida delle Nazioni Unite, "malgrado gli spari dei gruppi terroristi armati", ha accusato il regime facendo riferimento ai ribelli.

Civili aiutatai dal personale Onu
Secondo le immagini diffuse dalla tv Al-Mayadeen, con sede a Beirut, i civili sono aiutati da personale dell'Onu, con indosso caschi e uniformi blu e della Mezzaluna Rossa siriana, sotto l'occhio attento dei militari siriani. Le immagini mostrano bambini pallidi, provati, mano nella mano con i genitori. "Eravamo privi di ogni cosa - ha detto una donna allo stremo - tutti i bambini sono malati e ci mancava anche l'acqua da bere". 

300 morti in 24 ore
Tra ieri e l'altro ieri ore nel resto del Paese i morti sono stati intanto almeno 300 - tra civili e combattenti - stando agli attivisti dell'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). Gli episodi più cruenti si sono verificati ad Hama con venti uomini giustiziati dalle forze lealiste, stando a quanto ha riferito ancora l'ong, mentre una donna e 2 uomini sarebbero morti di fame nel campo palestinese di Yarmuk, a sud di Damasco.

I colloqui in Svizzera
Sullo sfondo di questo contesto macabro, è arrivata ieri pomeriggio a Ginevra la delegazione governativa siriana, guidata dal capo della diplomazia di Damasco, Walid Muallem. Nella città svizzera sono presenti anche alcuni componenti della delegazione di oppositori della coalizione siriana. Le posizioni tra le parti appaiono al momento inconciliabili: il regime esclude che si discuta della rimozione di Bashar al Assad e insiste nel definire "terroristi" tutti i ribelli. Per l'opposizione invece la questione della "transizione politica" resta primaria.

Oggi si parla di Siria anche al Consiglio Affari esteri a Bruxelles
E di Siria si parlerà oggi anche al Consiglio affari esteri a Bruxelles che riunirà i ministri degli Esteri Ue. Secondo Emma Bonino, che illustrerà la posizione dell'Italia, è importante una mobilitazione dell'Ue a favore dell'attuazione delle 12 azioni concrete nelle aree prioritarie di intervento, a partire dall'accesso umanitario nelle zone assediate. Per la titolare della Farnesina è inoltre necessaria una risoluzione del Consiglio di Sicurezza sull'accesso agli aiuti. 
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