MONDO
Oggi incontro gruppo sostegno guidato da Usa e Russia
Siria. Notte di intensi bombardamenti su Aleppo, testimoni: hanno utilizzato "bombe al fosforo"
Il governo di Damasco è pronto a riprendere i colloqui di pace con l'opposizione senza precondizioni. Lo ha sottolineato l'ambasciatore siriano all'Onu, Bashar al-Jaafari, precisando che la Siria "non diventerà un'altra Libia o Iraq"
La diplomazia al lavoro
Stati Uniti e Russia presiederanno oggi a New York un nuovo incontro del Gruppo internazionale di sostegno alla Siria, composto da 23 nazioni. Il gruppo ha in agenda un nuovo tentativo di mettere a punto un cessate-il-fuoco nel paese mediorientale e di avviare un processo negoziale che porti alla fine del conflitto.
Kerry e Lavrov discutono di Siria a New York. Prima al telefono, poi c'è stato un incontro
Russia e Stati Uniti hanno discusso del conflitto in Siria a New York, ore dopo essersi scontrati sull'argomento alle Nazioni Unite. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri russo in una nota. Il segretario di stato americano John Kerry e il suo omologo russo Sergei Lavrov hanno parlato prima al telefono "su iniziativa degli americani", ha scritto il ministero in un messaggio su Facebook.
I diplomatici si sono poi incontrati, accompagnati dalle rispettive delegazioni, "per continuare a discutere del problema di una soluzione al conflitto in Siria". Russia e Stati Uniti hanno negoziato un ultimo piano di cessate-il-fuoco, ma la Siria lunedì ha messo fine alla tregua dopo un raid della coalizione sotto comando statunitense contro soldati siriani. A quanto pare un errore. Poco dopo la conclusione della tregua, è stato colpito un convoglio umanitario delle Nazioni Unite: sono rimasti uccisi venti operatori umanitari e sono stati distrutti diciotto tir che portavano cibo per i civili sotto assedio nella provincia di Aleppo.
Ambasciatore all'Onu: 'Pronti a riprendere colloqui di pace senza precondizioni'
Il governo di Damasco è pronto a riprendere i colloqui di pace con l'opposizione senza precondizioni. Lo ha sottolineato l'ambasciatore siriano all'Onu, Bashar al-Jaafari, precisando che la Siria "non diventerà un'altra Libia o Iraq". "Il mio Paese è pronto a riprendere il dialogo intra-siriano senza precondizioni e sulla base delle decisioni che hanno lanciato questo dialogo al fine di raggiungere una soluzione politica che venga decisa dai siriani", ha affermato al-Jaafari davanti al Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Gentiloni incontra Lavrov: Russia faccia pressioni su Assad
Per il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, la situazione in Siria resta delicata, anche se si sta lavorando per trovare una via d'uscita dopo la fine del cessate il fuoco e il raid aereo sul convoglio umanitario dell'Onu. "Dal nostro punto di vista la via d'uscita è che Stati Uniti e Russia esercitino con maggiore decisione il loro ruolo nei confronti di chi sta in queste settimane sabotando la tregua - ha detto Gentiloni - e che le responsabilità principali sono state del regime di Assad e quindi la richiesta va soprattutto alla Russia che certamente può esercitare un'influenza su Assad".
Gentiloni - all'uscita dal suo incontro bilaterale con il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, alle Nazioni Unite - sembra fiducioso sul fatto che ci sia ancora una opportunità. "Ho ripetuto a Lavrov che l'Italia sin dall'inizio è stata tra pochi Paesi a valutare come potenzialità positiva la presenza della Russia nella crisi siriana, soprattutto per influenza moderatrice che Mosca può esercitare su Assad", ha detto il ministro, che ha ricordato come in realtà, fino all'epilogo degli ultimi giorni, nell'ultimo anno Washington e Mosca abbiano collaborato per cercare di risolvere la crisi del paese mediorientale. Gentiloni poi ha aggiunto: "Questo è il momento di esercitare l'influenza, altrimenti si chiudono gli spiragli e si torna alla guerra", anche se Lavrov, ha continuato Gentiloni, "ha detto che si continua a lavorare", mantenendo accesa la speranza.
Onu organizza nuovi convogli aiuti umanitari
Le Nazioni Unite stanno preparando nuovi convogli con aiuti umanitari destinati alla popolazione sotto assedio in Siria dopo la sospensione decisa in seguito al raid aereo che ha colpito la missione finalizzata all'assistenza uccidendo 21 persone.Lo ha annunciato Jens Laerke, portavoce dell'ufficio Onu per il Coordinamento degli Affari umanitari (OCHA), affermando che sono ripresi i preparativi per la consegna di aiuti e che il lavoro umanitario riprenderà il prima possibile. L'Onu ha quindi annunciato l'avvio di una propria inchiesta sul bombardamento effettuato lunedì sulla zona settentrionale di Aleppo.