ITALIA
Triplice omicidio
Milano, la strage in tribunale: 3 morti. Il killer catturato: "Volevo vendicarmi"
Strage al palazzo di Giustizia. A fare fuoco è Claudio Giardiello, imputato per bancarotta fraudolenta, che ha tentato di fuggire in moto. Tra le vittime anche il giudice Ciampi e un avvocato. Alfano: "Avrebbe ucciso ancora". Renzi: "Falle nel sistema". L'ex moglie: "Mai pensato fosse così disperato"
Le vittime
E' stato il presidente della Corte d'appello di Milano Giovanni Canzio a riferire che l'uomo che ha sparato nel tribunale di Milano ha ucciso il giudice Fernando Ciampi, della sezione fallimentare. Ciampi è stato ucciso da Giardiello nella sua stanza al secondo piano. Giardiello è stato successivamente arrestato dai carabinieri dopo essersi allontanato in moto dal centro di Milano per raggiungere Vimercate. La seconda persona uccisa è l'avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani. "Non so nulla ma certo dovrebbe essere impossibile entrare in un Tribunale e sparare. Ho saputo dell'uccisione di un collega, una cosa che mi sconvolge", ha commentato a caldo il presidente dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone.
Le polemiche sulla sicurezza
La terza vittima è uno dei feriti che era stato ricoverato al Policlinico di Milano, si tratta di Giorgio Erba. L'uomo arrivato in condizioni disperate è stato sottoposto a un'operazione ma non ce l'ha fatta. Fin da subito si è scatenata la polemica sulla sicurezza. In un primo momento si è parlato di uno dei metal detector rotto, cosa smentita sia dalle autorità che dai magistrati. "Sono in contatto con il Presidente della Repubblica, con i capi degli Uffici giudiziari di Milano e con i Consiglieri con i quali tra poco ci riuniremo per decidere sulle iniziative che l'Organo di governo autonomo della magistratura intraprenderà fin dalle prossime ore", ha detto il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini.
L'arresto e il malore
E' stato portato via in ambulanza Claudio Giardiello, ritenuto il responsabile delle aggressioni a mano armata di questa mattina in Tribunale a Milano. L'uomo, fermato dai carabinieri di Vimercate in un centro commerciale, si trovava nella sede della compagnia dei carabinieri per essere sentito. L'ambulanza è stata scortata da due pattuglie dei carabinieri.
Dopo aver ucciso tre persone in tribunale a Milano, Claudio Giardiello era diretto a Carvico (Bergamo), secondo gli investigatori, per uccidere Massimo D'Anzuoni, suo socio di minoranza in una società e coinvolto nel processo di oggi per fallimento fraudolento e alla cui udienza non si era presentato
Il Punto sulla sicurezza
In vista dell'apertura di Expo, sul fronte della sicurezza, "l'impegno c'è e io sono tranquillo", ha detto il governatore lombardo Roberto Maroni. Maroni ha sottolineato che quanto avvenuto al Palazzo di Giustizia "non è collegato ad Expo ma a una lacuna nel sistema di sicurezza e controllo del tribunale che va subito colmata". Claudio Giardiello si è avvalso della facoltà di non rispondere" durante l' interrogatorio di garanzia che si è svolto nel pronto soccorso dell'ospedale di Vimercate. Lo ha detto il suo legale, l'avvocato Nadia Savoca del foro di Monza uscendo dall'ospedale. "Adesso è sotto choc e sedato".
Le prime reazioni
I fatti di Milano "ripropongono drammaticamente il problema della sicurezza all'interno dei luoghi in cui quotidianamente si lavora per l'affermazione della legalità" e l'Anm "chiede con forza che si provveda all'adozione di misure urgenti". Lo sottolinea una nota del sindacato delle toghe. Tornando alla dinamica, è il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati a rendere noti alcuni particolari: il giudice Ciampi sarebbe stato ucciso con due colpi di pistola da Giardiello. Da quanto si è saputo, Ciampi ha cercato di proteggere anche una sua collaboratrice prima di essere ucciso nella sua stanza. Giardiello sarebbe entrato in tribunale mostrando un falso tesserino da un ingresso laterale del Palazzo e dalla porta riservata all'accesso di magistrati, avvocati e cronisti.
Renzi: "Mandato forte per fare chiarezza"
"Abbiamo dato un mandato molto forte a fare massima chiarezza sulle falle del sistema che ci sono state, perché è impensabile e impossibile che si sia potuto introdurre un'arma in un tribunale". Così il premier Matteo Renzi. "Non è la prima volta che accade ma deve essere l'ultima", aggiunge. "I sistemi di sicurezza del nostro Paese si poggiano su donne e uomini capaci al limite dell'eroismo, ma il controllo non può permettersi di avere buchi e falle come quelli che ci sono stati nel tribunale di Milano. Bisogna accertare chi, come e perché ha sbagliato. Qualcosa non ha funzionato", ha concluso Renzi. "Il governo è pronto a riferire in Aula" sui fatti di Milano, ha poi assicurato il premier.
Orlando: "Commessi errori gravi"
"Il sistema ha visto compiersi un insieme di errori gravi" che "le indagini dovranno chiarire", ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando nella conferenza stampa convocata a Milano. "Quello che è successo a Milano è qualcosa di gravissimo e inaccettabile, che non doveva succedere", gli ha fatto eco il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Giardiello ha esploso tredici colpi di arma da fuoco ed era dotato di due caricatori di proiettili calibro 7.65, stando a quanto ha detto il procuratore di Brescia Tommaso Bonanno, capo dell'ufficio che sarà responsabile delle indagini. Giardielli "ha agito con fredda premeditazione".
"Volevo vendicarmi di chi mi ha rovinato". Sono state queste, a quanto riferiscono alcuni testimoni, le prime parole dette da Giardiello subito dopo essere stato catturato dai carabinieri che lo hanno intercettato a bordo del suo scooter vicino a un centro commerciale di Vimercate.
L'ex moglie: "Mai pensato fosse così disperato"
"Mai avrei pensato che fosse così disperato, sono scioccata, non immaginavo che potesse fare una cosa simile". Queste, le dichiarazioni di Anna Siena, ex moglie di
Claudio Giardiello. "Ora devo pensare soprattutto ai miei figli - aggiunge la donna - sono loro che devo proteggere dalle conseguenze più drammatiche".