Per il tycoon, il multilateralismo dell'Unione europea incarna l'esatto opposto del suo mantra: l''America First'. Non a caso l'ha definita "un nemico", con affondi a tutto campo, della Nato alla sicurezza, dell'energia al clima. Sul tavolo, con Juncker, c'è poi la multa record da 4,3 miliardi di euro inflitta dall'antitrust Ue a Google per abuso di posizione dominante. "Si sono davvero approfittati degli Usa ma non ancora per molto", è stato il monito del magnate del real estate, che ha accusato "Ue, Cina e altri", anche di manipolare al ribasso tassi e valute. La prima volta che Trump ha incontrato Juncker, nel maggio del 2017, gli ha dato del "un brutale killer". La Casa Bianca ha poi spiegato che intendeva sottolineare la sue doti come negoziatore. L'arma con la quale Juncker si presenta oggi a Washington è la proposta di una soluzione "fuori dagli schemi", stando alla commissaria al Commercio, Cecilia Malmstrom, che lo accompagna, un estremo tentativo di mediazione per calmare le turbolente relazioni transatlantiche.  ">
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MONDO

Ue, Trump a Junker: via tutte le barriere commerciali

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  Gli Stati Uniti e l'Unione europea "eliminino tutte le tariffe, le barriere, i sussidi! Ciò finalmente si chiamerebbe libero mercato e commercio equo". E' l'appello lanciato via Twitter da Donald Trump, poche ore prima dell'incontro, alla Casa Bianca, con il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, volato a Washington "per sdrammatizzare il potenziale delle tensioni" commerciali tra le due sponde dell'Atlantico. Juncker non ha un mandato per trattare e non presenterà proposte, è stato precisato da Bruxelles, dopo i dazi sulle importazioni Usa di acciaio e alluminio annunciati da Trump e le tariffe di ritorsione messe in campo dall'Ue. "L'Unione europea viene a Washington domani per negoziare un accordo sul commercio. Ho un'idea per loro", ha cinguettato Trump, riferendosi al suo invito. "Spero lo facciano. Noi siamo pronti. Ma non lo faranno", ha messo le mani avanti il presidente americano che ha minacciato dazi addizionali del 20% sulle importazioni di auto dall'Ue. Il valore dell'import americano di vetture e componenti dal Vecchio Continente si aggira sui 50 miliardi di dollari. Una mossa temuta in particolare dalla Germania, visto che la stretta colpirebbe soprattutto l'industria tedesca.    

     

Per il tycoon, il multilateralismo dell'Unione europea incarna l'esatto opposto del suo mantra: l''America First'. Non a caso l'ha definita "un nemico", con affondi a tutto campo, della Nato alla sicurezza, dell'energia al clima. Sul tavolo, con Juncker, c'è poi la multa record da 4,3 miliardi di euro inflitta dall'antitrust Ue a Google per abuso di posizione dominante. "Si sono davvero approfittati degli Usa ma non ancora per molto", è stato il monito del magnate del real estate, che ha accusato "Ue, Cina e altri", anche di manipolare al ribasso tassi e valute. La prima volta che Trump ha incontrato Juncker, nel maggio del 2017, gli ha dato del "un brutale killer".

La Casa Bianca ha poi spiegato che intendeva sottolineare la sue doti come negoziatore. L'arma con la quale Juncker si presenta oggi a Washington è la proposta di una soluzione "fuori dagli schemi", stando alla commissaria al Commercio, Cecilia Malmstrom, che lo accompagna, un estremo tentativo di mediazione per calmare le turbolente relazioni transatlantiche.  
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