MONDO
Colpite 13 persone e due società
Crisi Ucraina, Lavrov: no colloqui internazionali senza dialogo Kiev-Est. Ue: nuove sanzioni
La decisione arriva al termine del Consiglio UE degli Affari Esteri. I nomi si sommano ai 48 che non possono viaggiare nei Paesi membri e hanno visto i loro beni congelati. Ucraina accetta mediatore tedesco Osce
Bruxelles
Ci sono due società della Crimea e 13 nomi, tra russi e ucraini dell'Est, nella nuova lista nera dell'Unione Europea, arrivata all'indomani del referendum indipendentista di ieri nell'est dell'Ucraina. L'elenco varato oggi si somma ai 48 nomi già selezionati nella fase precedente della crisi ucraina sempre dal Consiglio UE. Le misure restrittive implicano il congelamento dei beni e il divieto di viaggio.
La notizia arriva da Bruxelles, al termine del Consiglio degli Affari Esteri, cui hanno partecipato i ministri dei 28 Paesi. Già prima di entrare quasi tutti avevano definito illegale, illegittimo o "truccato" il referendum di ieri, passato con l'80% dei voti. Il titolare tedesco degli Esteri, Steinmeier, ha fatto sapere che domani partirà per l'Ucraina, nel tentativo di favorire il dialogo.
Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha però escluso che si tengano colloqui internazionali sull'Ucraina: avvertendo che non ci sarà alcun progresso senza dialogo diretto tra il governo di Kiev e l'est del Paese. Un intervento in cui ribadisce che il Cremlino "rispetterà l'esito del voto".
L'Ucraina ha accettato che il diplomatico tedesco Wolfgang Ischinger faccia da co-mediatore dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) nei colloqui per l'avvio di un dialogo nazionale nel Paese. Lo ha annunciato il presidente svizzero Didier Burkhalter, in qualita di attuale capo dell'Osce. La scorsa settimana il presidente elvetico aveva incontrato il presidente della Russia, Vladimir Putin, per proporre una roadmap il cui obiettivo è quello di trovare un accordo per la fine della crisi.
La notizia arriva da Bruxelles, al termine del Consiglio degli Affari Esteri, cui hanno partecipato i ministri dei 28 Paesi. Già prima di entrare quasi tutti avevano definito illegale, illegittimo o "truccato" il referendum di ieri, passato con l'80% dei voti. Il titolare tedesco degli Esteri, Steinmeier, ha fatto sapere che domani partirà per l'Ucraina, nel tentativo di favorire il dialogo.
Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha però escluso che si tengano colloqui internazionali sull'Ucraina: avvertendo che non ci sarà alcun progresso senza dialogo diretto tra il governo di Kiev e l'est del Paese. Un intervento in cui ribadisce che il Cremlino "rispetterà l'esito del voto".
L'Ucraina ha accettato che il diplomatico tedesco Wolfgang Ischinger faccia da co-mediatore dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) nei colloqui per l'avvio di un dialogo nazionale nel Paese. Lo ha annunciato il presidente svizzero Didier Burkhalter, in qualita di attuale capo dell'Osce. La scorsa settimana il presidente elvetico aveva incontrato il presidente della Russia, Vladimir Putin, per proporre una roadmap il cui obiettivo è quello di trovare un accordo per la fine della crisi.