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MONDO

Già negli Stati Uniti Alan Gross, rilasciato dalle autorità de L'Avana

Cuba-Usa, giornata storica. Obama: "Chiederò la fine dell'embargo"

Il presidente degli Stati Uniti: "Todos somos americanos". Scambio tra il contractor Gross e tre agenti cubani. Autorizzati viaggi e trasferimento di denaro. Washington vuole riaprire l'ambasciata a Cuba. Castro: "Dobbiamo imparare a convivere civilmente con le rispettive differenze"

Barack Obama
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Washington (Stati Uniti) "La politica rigida su Cuba, che abbiamo adottato negli ultimi anni, non ha avuto risultati. L'isolamento non ha funzionato. 53 anni di embargo non sono serviti a nulla. Oggi mettiamo fine a un approccio datato". Sono parole che passeranno alla storia, quelle di Obama. Parole che il presidente pronuncia nel giorno del rilascio di Alan Gross a Cuba e di un agente dell'intelligence, in carcere da 20 anni: "Chiederò al Congresso che l'embargo venga tolto". Un appello che Obama lancia ben consapevole dei limiti che ha a Washington: i senatori repubblicani hanno già frenato sulla questione

L'inizio dei rapporti diplomatici
Obama annuncia la ripresa dei rapporti diplomatici con Cuba, con "un nuovo capitolo nelle relazioni" tra i due Paesi: "Ho istruito il segretario di Stato John Kerry per riavviare il dialogo fermo dal 1961": dice Obama. Sarà aperta un'ambasciata Usa a L'Avana, annuncia il presidente, e saranno ristabilite le relazioni diplomatiche. Come paragone, Obama usa la Cina e il Vietnam: Paesi con cui gli Stati Uniti, per molti anni non hanno avuto relazioni diplomatiche e con cui i rapporti sono ripresi dopo decenni di silenzio.




Il ruolo del Papa
Nel discorso c'è anche il riconoscimento del ruolo del Vaticano nella ripresa dei rapporti diplomatici tra i due Paesi. "Ringrazio Papa Francesco, esempio di come il mondo dovrebbe essere", ha detto Obama, riferendosi anche alle lettere che Bergoglio, alcuni mesi fa, ha spedito ai due presidenti. 

Il lavoro del Canada
Anche il Canada ha giocato un ruolo importante nella svolta ospitando gli incontri preparatori, ruolo sottolinato da Castro che nel suo discorso ha voluto ringraziare pubblicamente il paese nordamericano. Subito dopo gli interventi di Obama e Castro, il primo ministro canadese Stephen Harper si è congratulato in particolare con Cuba, che ha abbracciato "i valori della libertà, della democrazia, dei diritti umani e la stato di diritto".

Libertà di viaggio e telecomunicazioni
Tra le misure che Obama annuncia nel suo discorso (e che sono contenute in una nota della Casa Bianca), la possibilità per gli americani di viaggiare verso Cuba. Inoltre Cuba sarà tolta dalla black list dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo. Sarà poi autorizzato un "aumento delle telecomunicazioni tra Stati Uniti e Cuba". Inoltre le aziende "saranno in grado di vendere merci che permetteranno ai cubani di comunicare con gli Usa e con altri Paesi". Il messaggio di Obama si conclude poi con uno slogan: "Todos somos americanos". Prima della conferenza stampa, Obama ha sentito al telefono Castro per circa tre quarti d'ora:




Su twitter, la Casa Bianca elenca in sintetici punti in che cosa cambieranno le relazioni tra i due Paesi:


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