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MONDO

Dopo l'assalto a Capitol Hill

Usa, 25esimo emendamento: le ipotesi per la rimozione del presidente Trump

Mai applicata la sezione 4, ma ora anche i repubblicani ne discutono

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In questi quattro anni di una presidenza senza precedenti più volte, e da più parti, commentatori ed avversari politici hanno chiesto l'invocazione del 25esimo emendamento. Ora, a meno di due settimane dalla fine della presidenza Trump, per la prima volta questa possibilità viene discussa, stando a quanto rivelato dai media americani, dai membri dell'amministrazione.

Il 25° emendamento
Il 25esimo emendamento della Costituzione americana stabilisce che il vice presidente possa assumere i poteri in caso di incapacità del presidente in carica. Prevede quattro scenari:

Il primo è il più semplice: nel caso della morte del presidente, il suo posto viene preso dal vice.

La seconda ipotesi riguarda la sostituzione del vice presidente, in caso di morte o dimissioni.

Il terzo scenario prevede che il presidente stesso comunichi al presidente della Camera di non essere in grado, per un periodo di tempo, di esercitare i poteri assegnandoli quindi al vice presidente. E' quello che succede in caso di malattia, intervento chirurgico o comunque di un impedimento transitorio. Con una seconda comunicazione scritta il presidente rientra successivamente in possesso dei pieni poteri.

La quarta ipotesi prevede che la maggioranza del governo, in una riunione convocata e presieduta dal vicepresidente, stabilisca l'incapacità del presidente. Il caso più banale è quello di un incidente con perdita di conoscenza del presidente, che va sostituito per un periodo transitorio. Questo scenario però, non stabilisce il tipo di "incapacità" del presidente, facendo galoppare la fantasia di sceneggiatori e romanzieri, che hanno ricamato sulla sostituzione del presidente alla stregua di quella del comandante
impazzito di una nave.

Il caso Reagan
Rischiò un intervento simile Ronald Reagan, che passò un periodo di "mancanza di voglia di lavorare". Un'apatia che preoccupò il suo governo, ma che rientrò dopo una riunione in cui Reagan tornò a comportarsi come al solito. Con il senno di poi, potrebbero essere stati i primissimi sintomi del morbo di Alzheimer che poi gli sarebbe stato diagnosticato. Reagan fu rimpiazzato dal vicepresidente in base alla seconda sezione quando fu operato per un cancro al colon.

Il testo
Il testo dell'Emendamento recita: "Nel caso in cui il vicepresidente e la maggioranza dei funzionari dell'esecutivo (...) trasmettano al presidente pro tempore del Senato e al presidente della Camera una dichiarazione scritta in cui spiegano che il presidente non è in grado di adempiere ai poteri e ai doveri della sua carica, il vicepresidente dovrà assumere immediatamente la carica di presidente pro tempore".

L'iter
Il passaggio di poteri, se definitivo, deve essere confermato dai due terzi del Congresso, con una votazione entro 21 giorni: se dovesse essere invocata per Trump, il tempo non sarebbe quindi sufficiente, visto che l'insediamento di Joe Biden avverrà il 20 gennaio, fra 13 giorni. 

L'origine dell'emendamento
Il 25° emendamento fu varato nel 1967 dopo l'uccisione di John Kennedy per regolare il passaggio di poteri nel caso in cui il presidente sia "incapacitato" a svolgerli. Venne prevista la necessità di una concordanza tra la maggioranza dei ministri e il vice presidente per stabilire che il presidente "non è in grado di svolgere i compiti ed amministrare i poteri del suo ufficio". La decisione deve essere messa nero su bianco e inviata in forma di lettera al Congresso. A questo punto il vice presidente assume i poteri. In caso di opposizione da parte del presidente dovrebbe intervenire il Congresso che solo con una maggioranza qualificata, i due terzi di entrambe le Camere, potrebbe confermare il passaggio dei poteri.

Il quarto scenario
La sezione quattro - cioè quella che prevede l'intervento di governo e Congresso contro la volontà del presidente - non è mai stata applicata in oltre 50 anni di vita dell'emendamento che finora è stato applicato solo, per brevissimi periodi, per problemi di salute del presidente. Quando all'inizio di ottobre Trump è stato ricoverato per il Covid si era discussa anche la possibilità che trasferisse momentaneamente i poteri a Pence, cosa che poi non fece. Ma da quando l'America e il mondo intero sono rimasti sconvolti dalle immagini di rivoltosi che, con le magliette e le bandiere di Trump, distruggevano porte e vetrate del Congresso, occupando e vandalizzando le sedi della democrazia Usa, si stanno moltiplicando, anche tra i repubblicani, le richieste che il presidente si dimetta "o venga rimosso dalla sua amministrazione", come ha scritto il governatore repubblicano del Vermont, Phil Scott.

Il ruolo di Pence
Bisogna poi sottolineare che per tutta la giornata di disordini, è stato Pence a svolgere tutte le attività che un presidente avrebbe dovuto svolgere in una situazione di tale crisi: è stato lui, come ha sottolineato il Pentagono, ad autorizzare l'intervento della Guardia Nazionale, precedentemente rifiutato, e a tenere i contatti con i leader del Congresso. Tanto che molti commentatori si sono chiesti se il vice presidente non avesse già assunto di fatto il controllo della situazione.

Impeachment
Ci sono poi stati dei deputati democratici che ieri hanno chiesto un secondo impeachment di Trump, auspicando che possa essere attuato in tempi da record. Ma, in ogni caso, tutti concordano che l'applicazione della sezione 4 del 25esimo emendamento sarebbe più veloce ed efficace. La legge prevede che insieme al vice presidente si mobiliti anche la maggioranza dei "principali funzionari dei dipartimenti", vale a dire i segretari. Attualmente vi sono 15 segretari ratificati dal Senato, dal momento che non è chiaro se possano essere considerati quelli di nomina. Quindi un'azione per rimuovere Trump avrebbe bisogno dell'avallo di almeno 8 di loro che siano disposti a firmare "una dichiarazione scritta" dell'incapacità di Trump. A differenza dell'impeachment, Trump rimarrebbe tecnicamente presidente, ma i poteri sarebbero trasferiti a Pence. In caso di una sua opposizione, poi, gli esperti fanno notare che, visto che la legge prevede che il Congresso ha 21 giorni per considerare il ricorso del presidente, di fatto i leader di Camera e Senato potrebbero limitarsi a non fare niente, dal momento che prima della scadenza Trump cesserà naturalmente, con l'insediamento di Joe Biden il 20 gennaio, di essere presidente. 
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