MONDO
Blinken: oggi riunione virtuale con i nostri partner chiave
Afghanistan. Nuovo attacco ad aeroporto Kabul, intercettati 5 razzi. Oggi il G7 virtuale
Biden è stato informato, "le operazioni nello scalo continuano". Ieri il raid Usa contro un'auto guidata da un kamikaze. Cnn: nel blitz uccisi 9 civili, tra cui 6 bambini. Washington: "Stiamo valutando l'esito dell'operazione. Saremmo rammaricati se ci fossero vittime innocenti"
Il sistema di difesa anti-missilistica C-Ram installato presso l'aeroporto di Kabul ha intercettato i missili lanciati questa mattina contro lo scalo. Lo ha affermato una fonte statunitense sottolineando che al momento non ci sono notizie di vittime.
Diversi testimoni affermano che i razzi intercettati dal sistema anti-missile degli usa hanno colpito Salim Karwan, quartiere vicino all'aeroporto internazionale di Kabul. Subito dopo le esplosioni sono seguiti gli spari, ma non è chiaro da dove provenissero.
Sul fronte diplomatico, alle 14, riunione straordinaria convocata in formato virtuale, dei paesi G7, più Turchia, Qatar e i rappresentanti di Nato e Ue per discutere della situazione in Afghanistan. Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio sarà in collegamento dall'Unita di crisi della Farnesina, rende noto il suo staff.
La Russia chiede la convocazione di una "conferenza internazionale", che veda la partecipazione "dei Paesi i cui eserciti sono stati di stanza lì per 20 anni e hanno fatto quello che vediamo oggi", per discutere "la ripresa economica dell'Afghanistan". Lo ha detto il rappresentante presidenziale speciale russo, e direttore del secondo dipartimento asiatico del ministero degli Esteri, Zamir Kabulov. Lo riporta Interfax. "È un punto d'onore e di coscienza correggere almeno alcuni degli errori che hanno fatto", ha detto Kabulov al canale televisivo Rossiya-24.
"Gli Stati membri devono onorare i loro obblighi in materia d'accoglienza di chi fugge dall'orrenda situazione in Afghanistan". Lo dice Dunja Mijatovic, commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, evidenziando che i Paesi "hanno la capacità individuale e collettiva per farlo". "Molti governi hanno inviato un segnale positivo dicendosi pronti a dare ospitalità agli afghani, ma molti altri Stati hanno suggerito, annunciato,e preso misure per chiudere i confini, limitare le richieste d'asilo e respingerli", dice Mijatovic.
Il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan e il capo di stato maggiore Ron Klain hanno informato il presidente degli Usa, Joe Biden, sull'attacco missilistico all'aeroporto internazionale di Hamid Karzai. Lo riferisce una nota della Casa Bianca.
"Le operazioni continuano ininterrotte", ha spiegato Jen Psaki, portavoce di Biden. Il presidente Usa ha infatti "riconfermato il suo ordine che i comandanti raddoppino i loro sforzi per dare la priorità a fare tutto il necessario per proteggere le nostre forze sul territorio".
Sono "illegali" gli "arbitrari" raid aerei condotti dagli Stati Uniti negli ultimi giorni a Kabul. Lo ha dichiarato il portavoce dei Talebani, Zabihullah Mujahid, in un'intervista all'emittente cinese Cgtn all'indomani dell'attacco di un drone contro un'auto in cui sarebbe stata sventata un'imminente minaccia all'aeroporto di Kabul. "Condanniamo tali attacchi perché è illegale eseguire attacchi arbitrari in altri Paesi. Se c'era una potenziale minaccia, doveva essere segnalata a noi, non un attacco arbitrario che ha provocato vittime civili", ha detto Mujahid.
I talebani hanno confermato che il loro leader, Hibatullah Akhundzada, che non ha mai fatto un'apparizione pubblica e la cui posizione è rimasta per molto tempo sconosciuta, è in Afghanistan. Un corrispondente di Al Jazeera a Kabul, Hameed Mohd Shah, ha pubblicato su Twitter una sua foto, dove appare sorridente, con la barba lunga e vestito di bianco. "Probabilmente è la seconda immagine in assoluto che abbiamo di lui", ha commentato il giornalista. Secondo il sito Ariana News, l'immagine è stata scattata la settimana scorsa a Kandahar dove il leader supremo si trovava per colloqui con alti dirigenti del movimento sulla formazione del nuovo sistema politico.
هذه صورة جديدة لزعيم حركة طالبان الشيخ #هيبة الله اخندزادة في احدى #مكتبات ولاية قندهار. لعلها الصورة الثانية التي تظهر له على الإطلاق.@mshinqiti @ahmeddine @abuhilalah pic.twitter.com/WY6oICae0f
— @HameedMohdShah (@HameedMohdShah) August 30, 2021
Borrell, creare forza europea di pronto intervento
"Come europei, dobbiamo usare questa crisi per imparare a lavorare di più insieme. E per rafforzare l'idea dell'autonomia strategica. Dovremmo essere in grado di muoverci anche da soli. Rafforzando le nostre capacità, rafforziamo la Nato". Così Josep Borrell, vicepresidente della Commissione e alto rappresentante della politica estera dell'Unione europea, analizza in un'intervista al Corriere della Sera la situazione in Afghanistan.
Secondo Borrell "l'Europa spesso reagisce solo di fronte alle emergenze. Da questa esperienza dobbiamo tirare degli insegnamenti. Ognuno dei Paesi Ue presenti in Afghanistan si è mobilitato attorno all'aeroporto di Kabul in queste settimane. Hanno cooperato fra loro e hanno condiviso le capacità di trasporto. Ma come europei non siamo stati in grado di mandare seimila soldati attorno all'aeroporto per proteggere la zona. Gli americani ci sono riusciti, noi no". Per questo propone la "creazione di una Initial Entry Force europea che possa agire rapidamente nelle emergenze. La Ue deve essere in grado di intervenire per proteggere i propri interessi quando gli americani non vogliono essere coinvolti. La nostra First Entry Force dovrebbe essere composta di cinquemila soldati in grado di mobilitarsi a chiamata rapida".
Cartabia, sistema giudiziario non sia smantellato
"C'è un reale rischio in Afghanistan che procuratori e giudici, soprattutto donne, siano perseguitati e siano sostituiti da persone senza effettiva cultura giuridica". È l'allarme lanciato dalla ministra della Giustizia, Marta Cartabia, in un'intervista al Corriere della Sera nella quale ha sottolineato l'importanza di "mettere al riparo da ritorsioni magistrati e avvocati che in questi anni hanno collaborato con la comunità internazionale e che si sono esposti per la costruzione di uno Stato di diritto in Afghanistan".
Da talebani ok a espatrio per chi ha documenti
I talebani permetteranno a tutti i cittadini stranieri e afghani con autorizzazione di viaggio per un altro Paese di lasciare l'Afghanistan. È quanto afferma una nota congiunta diffusa da circa 100 governi e pubblicata sul sito del Dipartimento di Stato statunitense "Abbiamo ricevuto assicurazioni dai talebani che tutti i cittadini stranieri e qualsiasi cittadino afghano con autorizzazione di viaggio dai nostri paesi saranno autorizzati a procedere in modo sicuro e ordinato verso i punti di partenza e viaggiare fuori dal paese", si legge nella dichiarazione in cui si sottolinea che i Paesi firmatari, tra cui Italia, Usa, Gran Bretagna, Australia, Giappone, Francia e Spagna, continueranno a rilasciare documenti di viaggio agli afghani designati. "Siamo tutti impegnati a garantire che i nostri cittadini, nazionali e residenti, dipendenti, afghani che hanno lavorato con noi e quanti sono a rischio possano continuare a viaggiare liberamente verso destinazioni al di fuori dell'Afghanistan", conclude il comunicato.
Mosca organizza nuovi voli di evacuazione da Kabul
L'ambasciata russa a Kabul ha reso noto di poter accettare le domande di coloro che cercano di lasciare l'Afghanistan grazie ad alcuni voli aggiuntivi di evacuazione organizzati dalla Russia, dopo quelli della scorsa settimana in cui sono state evacuate 360 persone.I voli, si legge nei tweet, saranno a disposizione per i cittadini russi e residenti in Russia, ma anche ai cittadini dei Paesi dell'Organizzazione per il Trattato di sicurezza collettivo.
Gran Bretagna
È "impossibile" dire quanti afghani che avevano diritto ad essere evacuati in Gran Bretagna siano rimasti bloccati in Afghanistan. È quanto ammette James Cleverly, sottosegretario agli Esteri britannico, riferendo a Sky News che la "grandissima parte" dei cittadini britannici hanno lasciato l'Afghanistan, ma che potrebbero essere rimasti indietro anche afghani che avevano collaborato con le forze britanniche e altri che rientravano nelle categorie da proteggere. "È un numero impossibile da indicare", ha ammesso Cleverly, che ha promesso che Londra "continuerà a lavorare" per far partire quanti rientrano in queste categorie e ora corrono il "grave rischio di rappresaglie dai talebani".