La scheda
Ast, Meridiana, l'Eni a Gela: sarà un novembre caldo sul tema delle vertenze sindacali
Molte le crisi aziendali che arriveranno sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico e del Lavoro; intanto preoccupa la situazione per la Cigs che a settembre ha raggiunto il record nero di 64,3 milioni. Contro il Jobs Act sciopero generale della Fiom, Renzi: "Non cambia"
Si preannuncia un novembre caldo sul tema del lavoro. Tante le vertenze sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico e del Lavoro a partire dalla crisi della Ast di Terni: un nuovo incontro è previsto giovedì e fino a quella data i lavoratori hanno confermato lo sciopero.
Un'altra vertenza che riguarda l'Umbria è quella della Sgl Carbon di Narni Scalo. Mercoledì verrà valutata da Governo e sindacati la proposta della scocietà trevigiana Morex con un piano industriale quinquennale. Lo stesso giorno, poi, si potrebbe concludere positivamente la vicenda della raffineria Eni di Gela: dopo le riunioni a livello tecnico del giorno precedente, infatti, potrebbe essere il giorno buono per la firma del protocollo d'intesa per l'avvio della bioraffineria con la salvaguardia di tutti i posti di lavoro, così come previsto dall'accordo di massima raggiunto alla fine di luglio.
Da Meridiana a Lucchini, aziende in crisi in tutta la penisola
Tra le crisi da affrontare quella di Meridiana dopo la fumata nera del 27 ottobre, quando l'azienda ha confermato i 1.634 esuberi malgrado i tentativi di soluzione esercitati dal ministero del Lavoro. Per ora il confronto è di natura sindacale, senza Governo. L'appuntamento tra l'ad Roberto Scaramella e i lavoratori dell'aeroporto di Olbia dovrebbe essere in programma venerdì 7.
Riunioni, a livello tecnico, sono poi previste per la Edison Sun, la Trombini, l'Ilva di Patrica e Fincantieri Palermo. Al Ministero dello Sviluppo Economico potrebbe arrivare la vertenza Lucchini: i sindacati, dietro loro richiesta, erano stati convocati al Mise per conoscere l'andamento della vicenda a seguito delle due offerte vincolanti pervenute, quella del gruppo algerino Cevital e quella del colosso indiano Sgw Jindal, ma l'appuntamento potrebbe slittare.
Un nuovo incontro, infine, potrebbe essere convocato anche per la vicenda dello stabilimento Trw di Livorno, che opera nel settore dei sistemi di sicurezza dell'automotive. Il Mise, dopo il tavolo del 29 ottobre, aveva infatti parlato di una ulteriore convocazione "entro dieci giorni". Stando ai verbali delle precedenti riunioni, poi, ci potrebbero essere le convocazioni (che però potrebbero slittare alla settimana successiva vista la quantità delle riunioni in programma) per la valorizzazione dei due siti Esaote di Firenze e Genova e per lo stabilimento Sapa di Fossanova (Latina), per il quale è in corso la ricerca di nuovi investitori per una possibile riconversione.
"Jobs act non cambierà", mobilitazioni sindacali
"Il Jobs Act non cambierà": la dichiarazione del premier Renzi potrebbe surriscaldare l'autunno sindacale, già caldo. La Fiom ha indetto uno sciopero generale di 8 ore proprio contro la riforma del lavoro e per "rivendicare scelte diverse di politica economica e industriale". Il Comitato Centrale ha dato mandato alla segreteria nazionale di articolare lo sciopero in almeno due grandi manifestazioni nazionali da svolgersi indicativamente il 14 novembre a Milano e il 21 novembre a Napoli.
Record nero per la Cigs
Un settembre nero per le crisi aziendali. A preoccupare maggiormente, oltre a un forte aumento, rispetto ad agosto, delle ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria (+265,8%), è il consistente numero di ore richieste di straordinaria che nel mese di settembre raggiunge i 64,3 milioni, un monte ore mai visto negli ultimi 6 anni come pure mai raggiunti sono i 104,5 milioni complessivi di ore di cassa integrazione.
Da gennaio a settembre, secondo i dati Cgil e Uil, sono finiti in cassa oltre 1 milione di lavoratori di cui più della metà (525.000) a zero ore. Contemporaneamente sta continuando a calare il reddito dei cassintegrati con effetti sulla loro capacità di spesa e quindi sui consumi. Inoltre più aumentano le ore di straordinaria più diminuisce la speranza che l'azienda e i suoi lavoratori possano ripartire e tornare a crescere. Le aziende che hanno fatto ricorso ai decreti Cigs sono diventate 6.151 (+27,48% sul settembre 2013).Nello specifico aumentano le richieste per crisi aziendale +4,12%, con 2.904 decreti che rappresentano il 47,21% del totale. Aumentano le richieste per ricorso al fallimento +46,62%.