MONDO
Blitz in Belgio
Attentati Parigi, un arresto a Bruxelles. La mente sarebbe un belga di origini marocchine
Operazione anti terrorismo nella capitale belga. Smentito l'arresto di Abdeslam, l'ottavo uomo in fuga, ricercato in Italia. La mente dietro gli attentati di Parigi sarrebbe il belga Abdelhamid Abaaoud, scappato in Siria
Roma
La persona arrestata durante l'operazione in corso nel quartiere di Molenbeek, a Bruxelles, non sarebbe Salah Abdeslam, il ricercato per le stragi di Parigi. Inizialmente l'indiscrezione che l'arrestato fosse Abdeslam è stata ripresa da diversi media belgi che però non avevano elementi che potessero confermarla. La Procura ha smentito. Abdeslam è considerato 'l'ottavo uomo' in fuga da Parigi dopo gli attentati di venerdì 13 novembre.
Ricerca seat
"Si prega di voler ricercare una autovettura Seat modello sconosciuto di colore nero, targa GUT 18053 con probabile ingresso a Ventimiglia. Possibile collegamento con gli attentati in Francia" la nota che il servizio di cooperazione internazionale di polizia ha inviato a tutti gli uffici competenti italiani.
La mente dietro gli attentati
I servizi belgi hanno dichiarato che la mente dietro gli attentati di Parigi sarebbe il belga Abdelhamid Abaaoud, cervello della cellula di jihadisti neutralizzata dalle forze speciali della polizia belga a Verviers a gennaio scorso. Una tesi avvalorata da fonti ufficiali francesi. Abaaoud sarebbe anche dietro agli attentati al treno Thalys. L'uomo è scappato in Siria lo scorso gennaio.
Abaaoud è l'amico d'infanzia di Salah Abdeslam. I due sarebbero quindi sempre rimasti in contatto, anche dopo che Abaaoud è scappato in Siria e da allora è ricercato dal Belgio che lo ha condannato in contumacia la scorsa estate a 20 anni di prigione nel processo alla filiera jihadista belga. Abaaoud è ricomparso nella rivista in inglese dell'Isis, Dabiq, nella quale affermava di essere appunto riuscito a tornare in Siria. Anche noto come Abou Omar al-Baljiki, Abaaoud è anche comparso in un video dell'Isis in cui si vanta di aver commesso atrocità, mentre guida un veicolo che trasporta cadaveri mutilati verso una fossa comune.
ll minuto di silenzio della Francia
La Francia si è fermata per un minuto di silenzio in ricordo delle vittime degli attentati di Parigi. Il presidente francese Francois hollande ha osservato il minuto di silenzio da Versailles, al termine del quale ha intonato la Marsigliese insieme al congresso riunito a Versailles.
23 arresti nella notte
In Francia e in Belgio sono in corso da questa notte numerose operazioni anti- terrorismo. In Francia ci sono state 168 perquisizioni nelle case di individui sospetti, in 19 dipartimenti diversi: 23 arresti e il sequestro di 31 armi, tra cui alcune da guerra. E' il bilancio tracciato dal ministro dell'Interno francese, Bernard Cazeneuve. Tra gli arrestati spicca un uomo, residente nell'area di Lione, fermato dopo che nella sua casa e in quella dei genitori sono stati ritrovati un lanciarazzi, diverse armi e munizioni, e delle fascette da braccio della polizia. In totale, ha detto ancora Cazeneuve, da venerdì 104 "individui che sono oggetto di particolare attenzione da parte dei nostri servizi" sono state messe agli arresti domiciliari.
I kamikaze identificati
Al momento sono stati identificati cinque dei sette kamikaze degli attentati di Parigi. Quattro sono francesi, uno probabilmente siriano. Inoltre fonti ufficiali francesi hanno rivelato all'Associated Press che dietro agli attacchi c'è la mano di Abdelhamid Abaaoud, il cervello della cellula di jihadisti neutralizzata dalle forze speciali della polizia belga a Verviers a gennaio scorso, ora latitante in Siria. Omar Ismail Mostefai, 29 anni, attentatore al Bataclan, era nato nella banlieue di Parigi e risiedeva a Chartres. Aveva alle spalle otto condanne per piccoli reati ed era schedato per la sua vicinanza ad ambienti dell'Islam radicale. Samy Amimour, anche lui al Bataclan, era nato a Parigi nel 1987 e originario di Drancy. Era autista di autobus della RATP, la compagnia del trasporto pubblico parigina, fino alle sue dimissioni nel 2012; dal 2013 era oggetto di un mandato di cattura internazionale perché aveva violato la sua libertà vigilata, dopo essere stato messo sotto inchiesta, nell'ottobre 2012, per associazione a delinquere con fini di terrorismo. Bilal Hadfi, 20 anni, attentatore allo Stade de France, e Brahimi Abdeslam, che si è fatto esplodere sul boulevard Voltaire, risiedevano in Belgio. Il fratello di quest'ultimo, Salah, 27 anni, è attivamente ricercato dalla polizia, che ritiene abbia preso parte agli attentati e sia poi fuggito. Il quinto, il cui nome non è stato rivelato, era transitato a ottobre dalla Grecia, dove le sue impronte erano state registrate. Era in possesso di un passaporto siriano, ritrovato vicino al suo cadavere, la cui autenticità non è però stata confermata.
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"Si prega di voler ricercare una autovettura Seat modello sconosciuto di colore nero, targa GUT 18053 con probabile ingresso a Ventimiglia. Possibile collegamento con gli attentati in Francia" la nota che il servizio di cooperazione internazionale di polizia ha inviato a tutti gli uffici competenti italiani.
La mente dietro gli attentati
I servizi belgi hanno dichiarato che la mente dietro gli attentati di Parigi sarebbe il belga Abdelhamid Abaaoud, cervello della cellula di jihadisti neutralizzata dalle forze speciali della polizia belga a Verviers a gennaio scorso. Una tesi avvalorata da fonti ufficiali francesi. Abaaoud sarebbe anche dietro agli attentati al treno Thalys. L'uomo è scappato in Siria lo scorso gennaio.
Abaaoud è l'amico d'infanzia di Salah Abdeslam. I due sarebbero quindi sempre rimasti in contatto, anche dopo che Abaaoud è scappato in Siria e da allora è ricercato dal Belgio che lo ha condannato in contumacia la scorsa estate a 20 anni di prigione nel processo alla filiera jihadista belga. Abaaoud è ricomparso nella rivista in inglese dell'Isis, Dabiq, nella quale affermava di essere appunto riuscito a tornare in Siria. Anche noto come Abou Omar al-Baljiki, Abaaoud è anche comparso in un video dell'Isis in cui si vanta di aver commesso atrocità, mentre guida un veicolo che trasporta cadaveri mutilati verso una fossa comune.
ll minuto di silenzio della Francia
La Francia si è fermata per un minuto di silenzio in ricordo delle vittime degli attentati di Parigi. Il presidente francese Francois hollande ha osservato il minuto di silenzio da Versailles, al termine del quale ha intonato la Marsigliese insieme al congresso riunito a Versailles.
23 arresti nella notte
In Francia e in Belgio sono in corso da questa notte numerose operazioni anti- terrorismo. In Francia ci sono state 168 perquisizioni nelle case di individui sospetti, in 19 dipartimenti diversi: 23 arresti e il sequestro di 31 armi, tra cui alcune da guerra. E' il bilancio tracciato dal ministro dell'Interno francese, Bernard Cazeneuve. Tra gli arrestati spicca un uomo, residente nell'area di Lione, fermato dopo che nella sua casa e in quella dei genitori sono stati ritrovati un lanciarazzi, diverse armi e munizioni, e delle fascette da braccio della polizia. In totale, ha detto ancora Cazeneuve, da venerdì 104 "individui che sono oggetto di particolare attenzione da parte dei nostri servizi" sono state messe agli arresti domiciliari.
I kamikaze identificati
Al momento sono stati identificati cinque dei sette kamikaze degli attentati di Parigi. Quattro sono francesi, uno probabilmente siriano. Inoltre fonti ufficiali francesi hanno rivelato all'Associated Press che dietro agli attacchi c'è la mano di Abdelhamid Abaaoud, il cervello della cellula di jihadisti neutralizzata dalle forze speciali della polizia belga a Verviers a gennaio scorso, ora latitante in Siria. Omar Ismail Mostefai, 29 anni, attentatore al Bataclan, era nato nella banlieue di Parigi e risiedeva a Chartres. Aveva alle spalle otto condanne per piccoli reati ed era schedato per la sua vicinanza ad ambienti dell'Islam radicale. Samy Amimour, anche lui al Bataclan, era nato a Parigi nel 1987 e originario di Drancy. Era autista di autobus della RATP, la compagnia del trasporto pubblico parigina, fino alle sue dimissioni nel 2012; dal 2013 era oggetto di un mandato di cattura internazionale perché aveva violato la sua libertà vigilata, dopo essere stato messo sotto inchiesta, nell'ottobre 2012, per associazione a delinquere con fini di terrorismo. Bilal Hadfi, 20 anni, attentatore allo Stade de France, e Brahimi Abdeslam, che si è fatto esplodere sul boulevard Voltaire, risiedevano in Belgio. Il fratello di quest'ultimo, Salah, 27 anni, è attivamente ricercato dalla polizia, che ritiene abbia preso parte agli attentati e sia poi fuggito. Il quinto, il cui nome non è stato rivelato, era transitato a ottobre dalla Grecia, dove le sue impronte erano state registrate. Era in possesso di un passaporto siriano, ritrovato vicino al suo cadavere, la cui autenticità non è però stata confermata.