ECONOMIA
Sistema bancario
Banche: in Senato bozza commissione d'inchiesta, faro su istituti in crisi e vigilanza
Un anno di tempo per verificare 'la gestione' delle banche in crisi o finite sotto l'ombrello pubblico, compresi i criteri di remunerazione dei manager e la correttezza del collocamento di titoli al retail, ma anche 'l'efficiacia dell'attività di vigilanza'.
Per questa sera alle 20 è stato fissato il termine per presentare emendamenti al testo che è una sintesi dei 13 ddl depositati in commissione fin dallo scorso anno, che chiedevano tra l'altro di fare luce sulle vicende di Mps e delle due banche venete. La bozza messa a punto da Marino non indica istituti specifici ma assegna alla bicamerale il compito di verificare la gestione degli istituti che ''sono rimasti coinvolti in situazioni di crisi o di dissesto e sono stati o sono destinatari a qualsiasi titolo di risorse pubbliche''. Il testo era calendarizzato in Aula a Palazzo Madama già da domani ma la commissione, secondo quanto viene riferito, ha chiesto all'unanimità di avere un po' più di tempo per l'esame del ddl e di poter arrivare in assemble martedì prossimo.
Secondo la bozza del testo la bicamerale dovrà essere composta da 20 deputati e 20 senatori, e dovrà ''concludere i lavori entro un anno dalla sua costituzione''. Dopo i primi 6 mesi il presidente della bicamerale (eletto come gli altri membri dell'ufficio di presidenza a scrutinio segreto) dovrà presentare una relazione al Parlamento sull'andamento dei lavori. Quattro i compiti affidati alla commissione. Per prima cosa andranno verificati, come si legge nel testo, ''gli effetti sul sistema bancario italiano della crisi finanziaria globale e le conseguenze dell'aggravamento del debito sovrano''. Entrando nello specifico degli istituti i crisi si controlleranno ''le modalità di raccolta della provvista e gli strumenti utilizzati; i criteri di remunerazione dei manager e la realizzazione di operazioni con parti correlate suscettibili di conflitto di interesse; la correttezza del collocamento presso il pubblico - con riferimento ai piccoli risparmiatori e investitori non istituzionali - dei prodotti finanziari, soprattutto quelli ad alto rischio, e con particolare riferimento alle obbligazioni bancarie; le forme di erogazione del credito a prenditori di particolare rilievo e la diffusione di pratiche scorrette di abbinamento tra erogazione del credito e vendita di azioni o altri strumenti finanziari della banca; la struttura dei costi, la ristrutturazione del modello gestionale e la politica di aggregazione e fusione; l'osservanza degli obblighi di diligenza, trasparenza e correttezza nell'allocazione di prodotti finanziari, nonché degli obblighi di corretta informazione agli investitori''. Altro compito quello di veriticare ''l'efficacia delle attività di vigilanza sul sistema bancario e finanziario posta in essere dagli organi preposti, in relazione alla tutela del risparmio, alla modalità di applicazione delle regole e degli strumenti di controllo vigenti, con particolare riguardo alle modalità di applicazione e all'idoneità degli interventi, dei poteri sanzionatori e degli strumenti di controllo previsti, nonché all'adeguatezza delle modalità di presidio dai rischi''. Infine si dovrà valutare anche ''l'adeguatezza della disciplina legislativa e regolamentare sul sistema bancario e finanziario, nonché sul sistema di vigilanza, anche ai fini della prevenzione e gestione delle crisi bancarie''. La commissione avrà gli stessi poteri della magistratura, potrà decidere quali atti e documenti raccolti possano essere divulgati e potrà avvalersi della polizia giudiziaria. Le spese (massino 150mila euro che possono essere aumentati gino a un massimo del 30% dai presidenti delle Camere) saranno a carico dei bilanci interni di Camera e Senato.