ECONOMIA
L'Fmi taglia ancora le stime di crescita dell'Italia. "Risolvere i problemi delle banche"
L'Italia "deve risolvere i problemi delle banche" e portare avanti le riforme strutturali iniziate con il governo di Matteo Renzi, ha detto il capo economista del Fondo monetario internazionale (Fmi), Maurice Obstfeld.
Nel breve rapporto di aggiornamento delle previsioni economiche d'autunno, il Fmi indica che l'aumento dei rendimenti di lungo termine da agosto nella zona euro è rimasto moderato,circa 35 punti base in Germania, tuttavia in Italia è stato di 70 punti base "riflettendo una elevata incertezza politica e sul settore bancario".
Il Fondo Monetario Internazionale indica la necessità di "rafforzare la capacità di reazione, di resilienza del sistema finanziario", un lavoro che "include la se necessario, assicurando il rispetto effettivo dei regimi di risoluzione nazionali e internazionali delle banche e fronteggiando i rischi derivanti dagli intermediati non bancari".
Nell'aggiornamento del World Economic Outlook, la buona notizia è che gli esperti di Washington sostengono che l'Italia alla fine registrerà una crescita per il 2016 dello 0,9%, anziché dello 0,8% precedentemente stimato, quindi maggiore di 0,1 punti percentuali. Ma per il 2017 viene tagliata di 0,2 punti percentuali la previsione fatta già ad ottobre. Il Governo italiano prevede che per quest'anno la crescita farà registrare l'1%.
Anche per il 2018, l'Fmi prevede un andamento più pessimistico per la nostra economia: il Pil salirà il prossimo anno dello 0,8% contro l'1,1% precedentemente stimato. Le stime sono state invece riviste al rialzo per altre economie avanzate come Germania, Giappone, Spagna e anche per il Regno Unito che sembra quest'anno non risentire dell'effetto Brexit (mentre nel 2018 il Pil salirà dell'1,4%, ossia 0,3 punti percentuali in meno rispetto alla precedente stima).
In crescita il Pil globale
Il Pil globale crescerà del 3,4% quest'anno e del 3,6% nel 2018. Il Fondo Monetario Internazionale conferma le stime fatte a ottobre ma nel dettaglio rivede al rialzo le previsioni per le economie avanzate. Il loro Pil salirà infatti dell'1,9%, e del 2% l'anno prossimo, rispettivamente 0,1 punti e 0,2 punti percentuali in più rispetto alle precedenti previsioni.
Attenzione alle politiche protezionistiche
La ripresa sta prendendo ritmo nel 2017, soprattutto nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo. Ma se a livello globale sembrano affievolirsi i rischi di ribasso della crescita, ci sono però all'orizzonte altri pericoli più a breve scadenza, spiega il Fondo Monetario Internazionale nell'aggiornamento sul World Economic Outlook che tiene conto anche degli ultimi avvenimenti, come l'inizio dell'era Trump alla Casa Bianca, l'apprezzamento del dollaro, la risalita dei prezzi di alcune materie prime come il petrolio dopo l'accordo raggiunto all'interno dell'Opec.
Secondo gli esperti di Washington, "l'attività globale potrebbe accelerare in misura più forte se la politica degli stimoli fosse più ampia di quella già progettata, ad esempio negli Usa o in Cina". I rischi sono rappresentati da un possibile ripiegamento delle politiche in direzione del protezionismo, da un più ampio e imprevisto restringimento delle condizioni globali finanziarie che potrebbe interagire con la debolezza dei bilanci in alcuni paesi dell'Eurozona e delle economie dei mercati emergenti. Altri rischi includono le tensioni geopolitiche e un rallentamento più marcato dell'economia cinese.