MONDO
Verso il referendum
Brexit, Lew: da sì solo conseguenze economiche negative
Ministro Tesoro Usa: Gran Bretagna nell'Ue nell'interesse di tutti
Secondo l'ultimo sondaggio dell'Observer, il no all'uscita sarebbe in lieve vantaggio, 44 a 42. Gli indecisi sono il 13%.
Peter Higgs e altri 12 Premi Nobel allertano sui rischi
Il fisico Peter Higgs e altri dodici vincitori di Premi Nobel britannici hanno messo in guardia sui rischi per la scienza nazionale che rappresenterebbe l'uscita del Regno Unito dall'Ue. Del gruppo, che ha firmato una lettera aperta pubblicata dal Telegraph, fanno parte oltre a Higgs, il fisico che ha ipotizzato per primo l'esistenza del bosone che porta il suo nome, Martin Evans, premiato per le sue ricerche sulle cellule madri, Andre Geim, insignito per essere riuscito a descrivere la struttura del materiale più sottile del mondo, il grafene, e Paul Nurse, premiato per il suo lavoro sulle cellule. "La prospettiva di perdere il finanziamento europeo per la ricerca è un rischio enorme per la scienza nel Regno Unito", scrivono gli scienziati nella missiva. Per il gruppo di ricercatori, la tesi che il governo britannico compenserebbe la perdita degli investimenti comunitari con nuovi fondi per la scienza è "ingenua e compiacente".
Costruttori Gb contro uscita: investimenti a rischio
A poco meno di due settimane dal voto, i costruttori britannici scendono in campo contro la Brexit e l'incertezza che ne scaturirebbe. In una lettera firmata da 17 delle maggiori imprese edili del Paese, da Barrat Developments a Canary Wharf Group, gli imprenditori avvertono sui rischi dell'uscita dall'Unione europea che potrebbe ostacolare lo sviluppo di nuovi progetti ed alzare i costi di costruzione di nuovi complessi immobiliari. La "considerevole incertezza" legata al voto favorevole all'abbandono, scrivono nel documento riportato dall'agenzia Bloomberg, danneggerebbe gli investimenti nel Paese, rendendo più difficile per le imprese raccogliere finanziamenti.
Morgan Stanley preoccupata, valuta trasloco personale
Uno dei più grandi datori di lavoro della City londinese, Morgan Stanley, pensa ad una 'migrazione' di personale nel caso di vittoria della Brexit. Secondo quanto riporta il Times, la banca d'affari avrebbe infatti già programmato il trasferimento di oltre un migliaio di dipendenti da Londra all'Europa continentale. Morgan Stanley sta lavorando allo spostamento di almeno un sesto della sua forza lavoro nel Regno Unito verso il continente in caso di uscita del Paese dall'Ue, con un'alta percentuale di posti di lavoro che potrebbero finire a Francoforte, prima piazza concorrente di Londra come centro finanziario leader in Europa. La banca di Wall Street è preoccupata per l'impatto che la Brexit potrebbe avere sulla sua capacità di vendere i propri servizi in tutto il blocco continentale.
Wallstrom (Svezia): Brexit potrebbe portare a rottura della Ue
La Brexit potrebbe portare l'Unione Europea alla rottura. Lo afferma alla Bbc la ministra degli Esteri svedese, Margot Wallstrom, secondo la quale "altri Paesi potrebbero essere indotti" a seguire la strada della Gran Bretagna. Wallstrom spera che i britannici votino per restare nella Ue.
E Wilders vuole una 'Nexit', Olanda fuori da Ue
Il populista olandese Geert Wilders, leader del Partito per la libertà (Pvv), da Twitter rilancia sulla Brexit auspicando che a seguire vi sia una Nexit, un'uscita dell'Olanda (Netherlands) dall'Unione europea.