MONDO
La rivelazione di Danny Jordaan, presidente della Safa
Caso Fifa, Sudafrica ammette pagamento "ma non era tangente". Banche britanniche avviano indagine
Il "New York Times" pone nuovi interrogativi sulle politiche Fifa e in particolare sui 2,2 milioni di dollari partiti da Zurigo dal 2002 a oggi e finiti nelle mani della Federazione delle Isole Cayman. E la BBC parla di due banche britanniche che avrebbero avviato delle indagini interne
Quel pagamento, ha spiegato Jordaan, è stato fatto nel 2008 mentre il Mondiale al Sudafrica è stato assegnato nel 2004. "Come potevamo aver pagato una tangente per dei voti a quattro anni di distanza?", si difende Jordaan, all'epoca a capo del Comitato organizzatore, aggiungendo che quei 10 milioni di dollari erano il contributo che il Sudafrica ha voluto dare per il fondo della Concacaf - allora guidata da Warner, ex vicepresidente Fifa fra le persone incriminate dall'indagine dell'Fbi - destinato allo sviluppo del calcio.
Il "New York Times", intanto, pone nuovi interrogativi sulle politiche Fifa e in particolare sui 2,2 milioni di dollari partiti da Zurigo dal 2002 a oggi e finiti nelle mani della Federazione delle Isole Cayman per costruire una nuova sede e due campi da calcio. "Una generosità che sembra più che improbabile considerando che le Isole Cayman, paradiso fiscale e del turismo, sono al 191esimo posto fra le 209 nazionali di calcio, non hanno mai giocato un Mondiale e l'intera popolazione, circa 58 mila persone, non riempirebbe i più importanti stadi al mondo".
La BBC, inoltre, fa sapere che due banche britanniche hanno avviato delle indagini interne per capire se sono state sfruttate per le tangenti finite ai dirigenti Fifa. Si tratterebbe di Standard Chartered e Barclays, che assieme alla HSBC sono state citate nel dossier dell'Fbi ma senza alcuna accusa. Barclays e Hsbc non hanno commentato, ha riferito Bbc, mentre Standard Chartered ha dichiarato che sono in corso indagini sui pagamenti.