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MONDO

La sfida delle urne

Cile, nove candidati alle presidenziali del 21 novembre

Si voterà anche per politiche e amministrative. L'eventuale ballottaggio è fissato al 19 dicembre

La Moneda, Santiago (Ansa)
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Saranno nove i candidati alle elezioni presidenziali in calendario in Cile il 21 novembre prossimo per scegliere il successore del capo dello Stato uscente, Sebastián Piñera. Lo ha reso noto oggi il Servizio elettorale (Servel) a Santiago del Cile.

I termini per la presentazione delle candidature scadevano alle 24 di ieri. Una volta che il Servel avrà confermato che gli iscritti hanno i requisiti per la loro candidatura, sarà avviato il processo elettorale che porterà al voto di novembre.

Tre candidati in prima fila
Secondo i sondaggi, sono tre gli aspiranti con maggiori chances. La coalizione di centro-destra al governo (Chile podemos más) candida Sebastián Sichel. Le principali forze di opposizione puntano su Gabriel Boric (Apruebo Dignidad, che comprende Frente Amplio, comunisti, verdi e altri) e Yasna Provoste (Nuovo patto sociale, alleanza di radicali, democratici, socialisti, democristiani e altri).

Sichel, 44 anni, indipendente, è stato ministro dello Sviluppo sociale e ha sconfitto nelle primarie i rivali, tra cui Joaquín Lavín, esponente di uno dei maggiori partiti di governo, l'Unione democratica indipendente. Boric, 35 anni, è il più giovane candidato alla presidenza cilena. Deputato di Magallanes e già leader studentesco, è esponente di Convergenza sociale (parte di Frente amplio). Ha battuto a sorpresa nelle primarie il candidato del Partito comunista, Daniel Jadue. Gli osservatori ritengono che l'esito delle votazioni abbia premiato le componenti moderate delle due coalizioni. Yasna Provoste, 51 anni, presidente del Senato (Partito democratico cristiano), di radice diaguita, ha superato nelle elezioni interne la socialista Paula Narváez e il radicale Carlos Maldonado. 

I candidati minori
Già aderente a Unità costituente (ora Nuovo patto sociale), Marco Enríquez-Ominami, deputato, si candida per il Partito progressista. In gara anche il deputato José Antonio Kast (Partito repubblicano, estrema destra), Franco Parisi (Partido de la Gente, populista), Gino Lorenzini (indipendente, ex alleato di Parisi), il mapuche Diego Ancalao (Lista del popolo, indipendente), ed Eduardo Artés (Unión Patriótica, ammiratore del regime della Corea del Nord).

Nel voto del 21 novembre saranno rinnovati anche l'intera Camera, la metà del Senato e i Consigli regionali. L'eventuale ballottaggio delle presidenziali è fissato al 19 dicembre.
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