ECONOMIA
L'Italia superata dal Brasile nella classifica dei grandi produttori
Confindustria, in 13 anni perse 120.000 imprese e oltre 1 milione di addetti nel manifatturiero
Il settore più in crisi è il manifatturiero che, nel 2013, ha registrato -25% rispetto al 2000. Nel 2007-2013 la produzione è scesa del 5% medio annuo, una contrazione che non ha riscontro negli altri più grandi Paesi manifatturieri
La classifica
Nella classifica 2013 dei maggiori Paesi produttori si conferma in vetta la terna Cina, Stati Uniti, Giappone; la Germania è ancora quarta, seguita come l'anno precedente da Corea del Sud e India. Al settimo posto il Brasile che sorpassa l'Italia, che scende quindi all'ottavo posto e si segnala come l'unico paese con il segno meno tra quelli in cima alla classifica.
Italia luci e ombre
“L'Italia - scrive il Centro studi di Confindustria - tra tutte le grandi economie industriali appare il Paese più in difficoltà, scontando gli effetti congiunti del crollo della domanda interna e di un costo del lavoro alto. Anche se resta una forte capacità di competere e ci sono segnali di cambiamento delle strategie delle imprese".
Il crollo del manifatturiero
Il settore più in crisi è il manifatturiero che, nel 2013, ha registrato -25% rispetto al 2000. Nel 2007-2013 la produzione è scesa del 5% medio annuo, una contrazione che non ha riscontro negli altri più grandi Paesi manifatturieri. “L’Italia - scrive Confindustria - ha fatto peggio dove gli altri hanno fatto meglio”. La produzione manifatturiera mondiale è, infatti, cresciuta del 36% tra il 2000 e il 2013.
L’analisi di Confindustria
" L'industria manifatturiera italiana - secondo Confindustria - soffre per fattori che si intrecciano e accavallano, come il calo della domanda interna, l'asfissia del credito, l'aumento del costo del lavoro slegato dalla produttività, la redditività che ha toccato nuovi minimi. Pesano anche "i condizionamenti europei che certo non aiutano”.