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ECONOMIA

Ex Ilva

Conte: se ArcelorMittal si ritira, primo passo è gestione commissariale al Mise

Concluso l'incontro del presidente del Consiglio con le parti sociali e gli enti locali a Palazzo Chigi sulla crisi dell'ex Ilva. Emiliano: accordo totale con il governo. I sindacati: nessuno ha parlato di nazionalizzazione

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Se ArcelorMittal si dovesse disimpegnare dagli stabilimenti dell'ex gruppo Ilva "il primo step sarebbe quello di attribuire la gestione commissariale al Mise". A profilare la possibilità, secondo fonti sindacali, il premier Giuseppe Conte nel corso dell'incontro con le forze sociali e gli enti locali a Palazzo Chigi.  Il presidente del Consiglio avrebbe chiesto alle istituzioni locali di sostenere come parti civili la difesa in un eventuale "contenzioso" con ArcelorMittal, riferiscono fonti presenti al tavolo.  Il senso del ragionamento del presidente del Consiglio, si apprende, è che se tutti si costituiscono in giudizio, "siamo più forti".

Emiliano: posizione governo ineccepibile
"Non è capitato spesso che io abbia condiviso dalla prima all'ultima parola l'intervento di un presidente del Consiglio in questa sala, ma stasera è successo. In sede politica credo che la posizione che il Governo ha preso sia ineccepibile in termini di difesa del diritto e della dignità del nostro Paese". Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nella riunione tra il governo, le istituzioni locali e le parti sociali.

Landini: no a battaglia legale. Nazionalizzazione? Governo non ne ha parlato
"La battaglia legale può essere solo un favore a Mittal, ma per me non è il terreno percorribile. Nazionalizzazione? Non ci sono state risposte dal governo, per noi la centralità è far applicare l’accordo del 2018". Lo ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, dopo l’incontro a Palazzo Chigi sull’Ex Ilva.  ArcelorMittal "deve rispettare l'accordo: questo è il primo punto. Non è accettabile che chi firma accordi possa pensare di non rispettarli". Landini ha ribadito che ripristinare lo scudo penale è una scelta di "buon senso" e rilanciato l'idea che "il governo metta sul piatto la disponibilità, attraverso Cdp, ad entrare nella proprietà". "Noi abbiamo detto al governo che nel giro di poco tempo deve avere una risposta" dall'azienda e "se nelle prossime ore non ci sarà una svolta dobbiamo decidere, come sindacato, tutto ciò che va messo in campo".

Furlan: nessuno ha parlato di nazionalizzazione 
"Al tavolo di palazzo Chigi nessuno ha parlato di nazionalizzazione", conferma la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, al termine dell'incontro sull'ex Ilva.
"Il piano B non c'è. Bisogna obbligare l'azienda a riaprire la trattativa per rispettare l'accordo" ma "va sgombrato il tavolo dalla questione dello scudo penale". 

Barbagallo: ArcelorMittal deve rispettare l'accordo
"C'è preoccupazione che non si riesca a fare la trattativa con l'azienda. ArcelorMittal deve rispettare l'impegno e l'accordo firmato o noi avremo problemi seri a restare nel settore dell'acciaio". Così il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, al termine del tavolo a Palazzo Chigi. Rispetto ad una ipotesi di nazionalizzazione, "molti Paesi, come la Francia, hanno sempre il 15-20% delle aziende strategiche", ha detto.

De Micheli: nazionalizzare? Aperti a tutto
Sulla vicenda dell'Ilva "siamo pronti a tutto, cosa nel merito lo decideremo assieme affrontando di petto la trattativa con Mittal". Lo ha detto la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli (Pd), interpellata sulla possibilità di una nazionalizzazione dell'Ilva.  

Fico: Stato deve essere unito, duri con azienda 
Sull'ex Ilva "lo Stato deve essere unito e compatto per far valere ragioni e diritti, non si può pensare che una multinazionale stracci un contratto in questo modo così semplicistico. Lo Stato deve andare giù duro. Da terza carica dello Stato dico che questo è uno dei classici momenti in cui lo Stato deve essere unito", afferma il presidente della Camera Roberto Fico ai cronisti davanti a Palazzo Chigi.

Diffida da Ex Ilva: tutelare occupazione 
L'Ilva in amministrazione straordinaria risponde alla comunicazione di ArcelorMittal sulla retrocessione dei rami di azienda e il trasferimento dei dipendenti, comunicata ai rappresentanti sindacali e all'azienda stessa: "Vi diffidiamo - scrive - dal voler desistere e, comunque, cessare i comportamenti sino ad oggi posti in essere e quelli pronunciati e, in particolare, dall'adottare qualsivoglia ulteriore azione in pregiudizio della tutela occupazionale e reddituale dei dipendenti e dello stato degli impianti".
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