ECONOMIA
La proposta
Contratti, la Cisl propone un nuovo modello, Furlan: "Non c'è un minuto da perdere"
La segretaria Cisl: "Non vogliamo delegare a Governo e Parlamento la definizione di un nuovo modello contrattuale. Sono le parti sociali che con determinazione e coraggio devono svolgere il proprio ruolo"
"Non vogliamo delegare a Governo e Parlamento - ha spiegato il segretario generale, Annamaria Furlan - la definizione di un nuovo modello contrattuale. Sono le parti sociali che con determinazione e coraggio devono svolgere il proprio ruolo". "Crediamo che non ci sia un minuto da perdere", ha aggiunto.
Tra i punti di rilievo della proposta della Cisl spicca la presenza di un contratto nazionale "più votato alle tutele generali normative e salariali" e che "difenda il potere d'acquisto dei salari". E' il contratto nazionale che nella proposta della Cisl fissa i minimi salariali. Inoltre il sindacato guidato dalla Furlan propone un rafforzamento della contrattazione di secondo livello aziendale e territoriale, con "l'istituzione di un salario di garanzia" che renda molto oneroso alle aziende non fare la contrattazione di secondo livello.
Al Governo la Cisl chiede in un documento di sostenere "un progetto di riforma della contrattazione orientato alla competitività attraverso la valorizzazione del lavoro, ripristinando gli incentivi finalizzati a una contrattazione di qualità attraverso le agevolazioni fiscali e contributive". Sul cronoprogramma lanciato dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per la riduzione delle tasse "pensiamo sia importante che un tema che sembrava oscurato stia iniziando a prendere la sua forma. Se si estendono gli 80 euro ai pensionati, e si toglie la tassa sulla prima casa noi siamo assolutamente convinti che questa sia la strada giusta".
"Riteniamo - ha spiegato ancora la Furlan - che sia finalmente opportuno che si immagini di affrontare seriamente e concretamente questo tema. Peraltro nei mesi scorsi abbiamo raccolto le firme per una proposta di legge di riforma del fisco. Pochi articoli e molto semplici, abbiamo detto no alle tasse sulla prima casa, non per i castelli però. Molte di queste questioni sono assunte dal Governo, che potrebbe fare propria la nostra proposta di legge popolare". Allo stesso tempo, rispetto alla proposta di Renzi "alcune cose andrebbero anticipate. Ad esempio la rivisitazione della Fornero: non possiamo aspettare fino al 2018 con questa legge pensionistica. C'è urgenza di rivedere la Fornero e creare delle condizioni di flessibilità in uscita considerando che non tutti i lavoratori sono uguali".