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POLITICA

Il premier a Bruxelles

La prima volta di Renzi all'Ue Incontro ristretto con Merkel, Hollande e Cameron

Il premier italiano è a Bruxelles per il Consiglio Straordinario convocato per discutere della crisi ucraina. E' la sua prima uscita europea da primo ministro. Prima del vertice incontro ristretto con i capi di governo di Francia, Germania, Gran Bretagna e Polonia

Matteo Renzi a Bruxelles con David Cameron (foto Ansa)
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Prima europea per il premier Matteo Renzi che è a Bruxelles per il Consiglio Europeo Straordinario dei capi di stato e di governo sull’Ucraina. Per Renzi si tratta di una vera e propria prova del fuoco davanti agli altri leader europei. Sul tavolo delle discussioni gli aiuti economici stanziati per l'Ucraina per i prossimi due anni e la possibilità di sanzioni da parte della Ue contro la Russia. Renzi inoltre dovrà dimostrare di essere in grado di sostenere la carica di prossimo presidente di turno del Consiglio Ue, soprattutto dopo la doccia gelata arrivata ieri dalla Commissione Europea che ha definito l'Italia un Paese con squilibri macro-economici eccessivi. Il giudizio era contenuto nel rapporto pubblicato dalla Commissione europea, che ha reso note le conclusioni scaturite dagli esami relativi alle economie di 17 Stati membri. Giudizio commentato aspramente dal premier: "Sapevamo che i numeri non erano quelli che raccontava Letta, ma siamo gentiluomini e non abbiamo calcato la mano”.

L'incontro ristretto e l'appuntamento con Kerry
Prima dell’inizio del vertice, Renzi ha partecipato a un incontro ristretto con il premier britannico David Cameron, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Francois Hollande e quello polacco Donald Tusk. I leader si sono confrontati sul dossier della crisi ucraina in una riunione separata prima del vertice dei 28. L’incontro è durato una ventina di minuti. Secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche europee i cinque leader hanno "coperto ogni possibile opzione" e "scambiato le idee sulle rispettive posizioni" con l’idea principale di "trovare il modo per aiutare l’Ucraina". Nell’incontro si è parlato anche di possibili "sanzioni politiche" per "spingere verso la de-escalation", nell’ottica di "prendere misure se non ci sono passi avanti". 
Dopo l’incontro di Bruxelles, un altro vertice sull’Ucraina attende il premier italiano che questa sera riceverà a Villa Taverna, a Roma, il segretario di Stato americano John Kerry. All'incontro parteciperà anche il ministro degli Esteri Federica Mogherini. A fare gli onori di casa nella sua residenza ai Parioli sarà l’ambasciatore americano, John Phillips.

La prima volta in Europa 
Archiviata la direzione lampo del Pd, Renzi questa mattina ha lasciato Roma alla volta di Bruxelles dove ha incontrato i capi di stato e di governo dell’Ue. Per il premier italiano, che ha avuto finora esperienza politica e profilo esclusivamente nazionali, subito sul tavolo un dossier delicato come quello che riguarda l'Ucraina. Per l'Italia, in più, questo vertice imprevisto dei capi di Stato e di governo dell'Ue ha un'altra valenza particolare, perché in gioco c'è anche la credibilità del suo premier come prossimo presidente di turno del Consiglio Ue.
 
Renzi, insomma, dovrà dar prova sin da subito di essere all'altezza della situazione, in un confronto con gli altri leader che potrebbe richiedere decisioni coraggiose per tentare di disinnescare la crisi ucraina. Sul tavolo del Consiglio ci sono due diversi e corposi dossier: il prima riguarda gli aiuti economici ingenti dall'Ue, da 11 miliardi di euro per i prossimi due anni, che la Commissione europea ha proposto ieri di stanziare con urgenza per l'Ucraina, per sostenere "un governo impegnato, inclusivo e riformatore"; il secondo la possibilità di decretare azioni mirate contro la Russia, una strada tenuta aperta dai ministri degli Esteri dell'Ue tre giorni fa in occasione della riunione straordinaria del Consiglio Relazioni esterne. In questo caso, la linea da seguire indicata è la costituzione di un gruppo di contatto che faciliti il dialogo Mosca-Kiev, con l'invio di osservatori internazionali - soprattutto Osce - per monitorare la situazione in atto nell'ex Repubblica sovietica.
 
Renzi, inoltre, guida il governo di uno dei paesi dell'Ue che fanno parte del ristretto club del G8, la cui presidenza di turno è russa. La questione della sospensione dei lavori preparatori per la riunione di giugno in programma a Sochi, come sanzione nei confronti di Mosca, divide gli europei: come risposta all'intervento russo in Ucraina il Regno Unito vorrebbe sposare la proposta degli Stati Uniti di boicottare l'appuntamento nella città delle olimpiadi invernali, mentre la Germania vede nel G8 di Sochi una grande finestra di dialogo con la Russia, da non lasciarsi scappare. L'Italia condivide le posizioni di Berlino. Ci si attende che Renzi discuta di questo, in particolare, col premier britannico David Cameron.
 
Renzi dovrà confrontarsi su questi temi con i principali leader europei, ma nonostante la gravità del dossier ucraino è difficile che il Consiglio manchi l'occasione di chiedere al neo premier anche informazioni su quanto sta avvenendo in Italia. E' vero che non ci sarà molto tempo: alcuni capi di governo, come la cancelliera tedesca Angela Merkel, dovranno lasciare Bruxelles già nel primo pomeriggio per partecipare al vertice del Ppe che sempre domani si apre a Dublino e che dovrà designare i candidati ufficiali per la corsa alla presidenza della Commissione europea, dopo le elezioni dell'Europarlamento a maggio.
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