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MONDO

Indagini ancora in corso

Delitto Nemtsov, cinque arresti: uno dei sospetti ha confessato

Il 33enne ceceno Zaur Dadayev ha ammesso il suo coinvolgimento nell'assassinio del politico russo. In tutto sono cinque persone portate in tribunale, un sesto si è fatto esplodere con una granata a Grozny. L'accusa: denaro movente dell'omicidio. Il leader ceceno Kadyrov: ritorsione per il sostegno a Charlie Hebdo

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Mosca Il cerchio si stringe intorno agli autori dell’omicidio di Boris Nemtsov. Cinque persone oggi sono apparse davanti alla corte chiamata a confermare o meno il loro arresto. Almeno uno di loro, l'ex membro della polizia cecena Zaur Dadayev, ha ammesso il suo coinvolgimento nell’agguato. Secondo gli inquirenti il movente potrebbe essere stato di tipo economico, come in tutti i delitti su commissione. Il leader ceceno Ramzan Kadyrov tira in ballo la pista del fondamentalismo islamico.

Accusa di omicidio anche per il cugino 
A parlare della confessione di Dadayev è stata Natalia Mushnikova, giudice del tribunale di Mosca Basmanny, che ha anche aggiunto che il 33enne ceceno rimarrà in custodia in carcere fino al 28 aprile. Insieme a lui è formalmente accusato di omicidio anche suo cugino Anzor Gubashev, che invece si è dichiarato innocente. I due erano stati arrestati in Inguscezia.

Arrestate altre tre persone
Altre tre persone sono sospettate di essere coinvolte. Si tratta di Shagit Gubashev, fratello di Anzor e cugino di Zaur Dadayev e di altre due persone identificate come Ramzat Bakhaev e Tamerlan Eskerkhanov. I tre sono stati arrestati anche se si sono dichiatati innocenti. Eskerkhanov, in particolare, ha affermato che al momento dell'omicidio stava lavorando e avrebbe quindi un alibi. Bakhaev ha obiettato di essere stato arrestato a casa e che se avesse partecipato all'uccisione avrebbe cercato di fuggire. Un altro ceceno sospettato di essere implicato nella vicenda, Beslan Shavanov, si è fatto saltare in aria con una granata a Grozny, prima di essere catturato dalla polizia che lo aveva accerchiato.

Le ipotesi degli inquirenti 
Secondo l'accusa, l'omicidio sarebbe stato commesso per motivi di denaro, connesso con la rapina, l'estorsione o il banditismo. Questo è quanto è stato annunciato in tribunale. Le pene possono arrivare fino all'ergastolo. Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha descritto Zaur Dadayev come un convinto credente musulmano rimasto molto colpito dalle vignette del settimanale satirico francese Charlie Hebdo. Se così fosse, l'omicidio potrebbe essere ricollegato al fondamentalismo islamico e alle posizioni espresse da Nemtsov dopo gli attentati di Parigi. Le altre ipotesi, dal tentativo interno o esterno di destabilizzare il Paese al malcontento dei nazionalisti russi per la critica di Nemtsov al ruolo di Mosca nella crisi ucraina, fino a una vendetta per motivi di gelosia o di affari non vengono comunque abbandonate dagli inquirenti.

Massima attenzione su Dadayev
Dadayev è il sospetto sul quale si concentrano le maggiori attenzioni. Per una decina d'anni, infatti, ha militato nel battaglione di polizia ceceno "Sever" (Nord), che combatte
contro gli estremisti islamici alle dipendenze del ministero dell'interno locale di Grozny, e nell'ottobre 2010 è stato decorato da Putin con una medaglia al merito. Non è stato reso noto se fosse ancora in servizio o se si è congedato.
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