MONDO
Separatisti filorussi terminano ritiro delle armi dal fronte
Russia, due arresti per l'omicidio dell'oppositore Nemtsov, ma si segue anche la pista estera
Originari del Caucaso, sono sospettati di aver assassinato il 27 febbraio scorso nel centro di Mosca l'oppositore Boris Nemtsov
Mosca
Primi due fermati per l'omicidio dell'oppositore russo Boris Nemtsov: si tratta di due uomini di origine caucasica, che secondo alcuni media avrebbero già confessato. Le tracce di chi ha ordinato l'assassinio potrebbero invece portare all'estero. A riferirlo in questo caso è una fonte vicina all'inchiesta citata da Interfax, che non ha però potuto ottenere conferme ufficiali. Tra le varie ipotesi formulate dagli investigatori ci sono un tentativo interno o esterno di destabilizzare il Paese, un attacco degli estremisti islamici per la posizione di Nemtsov nella vicenda Charlie Hebdo, una vendetta per motivi di gelosia (la fidanzata era una giovane modella ucraina) o di affari.
Arrestati due sospettati
I due fermati sono stati identificati come Anzor Kubashev e Zaur Dadayev. Secondo indiscrezioni riportate dai media, sarebbero due cugini di 32 e 33 anni. Sono sospettati di aver partecipato "all'organizzazione e all'esecuzione" dell'omicidio dell'oppositore russo, assassinato il 27 febbraio nel centro di Mosca. Lo ha reso noto il capo dei servizi di sicurezza federali russi (Fsb), Alexander Bortnikov, il quale ha spiegato che la fidanzata ucraina di Nemtsov, Anna Duritskaya, testimone oculare del delitto, potrebbe essere convocata per un riconoscimento. Una decisione se tramutare i fermi in arresti sarà presa domani o nei giorni successivi.
Tutte le ipotesi ancora in piedi
"Come risultato del lavoro svolto, oggi sono stati arrestati due sospettati di aver commesso questo crimine", ha spiegato Bortnikov. Gli inquirenti non escluderebbero la loro appartenenza ad un movimento islamico radicale del Caucaso e quindi, in tal caso, potrebbe rivelarsi non prima di fondamento una delle piste finora ipotizzate, forse la meno convincente: quella di una vendetta per le posizioni di Nemtsov sulla vicenda di Charlie Hebdo. Lo stesso Bortnikov ha però ribadito che al momento restano in piedi tutte quelle formulate finora. La madre di Dudayev, Aimanì, ha detto al primo canale tv di non credere alla colpevolezza del figlio.
Indagini ancora in corso
Le indagini comunque proseguono, anche perché oltre agli autori materiali del delitto si cercano i mandanti. Lifenews, sito con buoni agganci nei servizi segreti, sostiene che sono ricercate altre quattro persone, complici sospettati di aver fornito l'arma del delitto e di aver pedinato la vittima. In ogni caso la provenienza dei fermati non è di per sé significativa perché spesso le diverse etnie caucasiche sono la componente principale della manovalanza criminale, soprattutto per i delitti su commissione.
I separatisti filorussi terminano ritiro armi dal fronte
Intanto i separatisti filorussi dell'est dell'Ucraina hanno annunciato di aver terminato il ritiro delle loro armi pesanti dalla linea del fronte, nel quadro degli accordi di pace firmati a Minsk a metà febbraio. "Oggi è l'ultimo giorni di ritiro delle armi", ha dichiarato alla stampa un responsabile separatista, Edouard Bassourine, dopo aver mostrato alla stampa quella che ha definito come "l'ultima tappa" di questo ritiro.
Arrestati due sospettati
I due fermati sono stati identificati come Anzor Kubashev e Zaur Dadayev. Secondo indiscrezioni riportate dai media, sarebbero due cugini di 32 e 33 anni. Sono sospettati di aver partecipato "all'organizzazione e all'esecuzione" dell'omicidio dell'oppositore russo, assassinato il 27 febbraio nel centro di Mosca. Lo ha reso noto il capo dei servizi di sicurezza federali russi (Fsb), Alexander Bortnikov, il quale ha spiegato che la fidanzata ucraina di Nemtsov, Anna Duritskaya, testimone oculare del delitto, potrebbe essere convocata per un riconoscimento. Una decisione se tramutare i fermi in arresti sarà presa domani o nei giorni successivi.
Tutte le ipotesi ancora in piedi
"Come risultato del lavoro svolto, oggi sono stati arrestati due sospettati di aver commesso questo crimine", ha spiegato Bortnikov. Gli inquirenti non escluderebbero la loro appartenenza ad un movimento islamico radicale del Caucaso e quindi, in tal caso, potrebbe rivelarsi non prima di fondamento una delle piste finora ipotizzate, forse la meno convincente: quella di una vendetta per le posizioni di Nemtsov sulla vicenda di Charlie Hebdo. Lo stesso Bortnikov ha però ribadito che al momento restano in piedi tutte quelle formulate finora. La madre di Dudayev, Aimanì, ha detto al primo canale tv di non credere alla colpevolezza del figlio.
Indagini ancora in corso
Le indagini comunque proseguono, anche perché oltre agli autori materiali del delitto si cercano i mandanti. Lifenews, sito con buoni agganci nei servizi segreti, sostiene che sono ricercate altre quattro persone, complici sospettati di aver fornito l'arma del delitto e di aver pedinato la vittima. In ogni caso la provenienza dei fermati non è di per sé significativa perché spesso le diverse etnie caucasiche sono la componente principale della manovalanza criminale, soprattutto per i delitti su commissione.
I separatisti filorussi terminano ritiro armi dal fronte
Intanto i separatisti filorussi dell'est dell'Ucraina hanno annunciato di aver terminato il ritiro delle loro armi pesanti dalla linea del fronte, nel quadro degli accordi di pace firmati a Minsk a metà febbraio. "Oggi è l'ultimo giorni di ritiro delle armi", ha dichiarato alla stampa un responsabile separatista, Edouard Bassourine, dopo aver mostrato alla stampa quella che ha definito come "l'ultima tappa" di questo ritiro.