MONDO
Atene, il leader curdo Demirtas: "L'Europa si illude. Erdogan non fermerà i profughi"
Selahattin Demirtas, il leader carismatico del partito Hdp, parla ad Atene di fronte ad una affollatissima assemblea di giornalisti greci, in un Paese in pieno psicodramma da invasione migratoria
Il governo greco lavora a ritmi serrati, oggi verranno inaugurati dal ministro della Difesa altri 3 hotspot sulle isole dell'Egeo. Per ragioni di urgenza il governo ha affidato alle forze di sicurezza la realizzazione dei centri, ma è evidente che senza la collaborazione di Ankara l'intera strategia europea non ha senso. Dopo iniziali diffidenze la Grecia ha anche accettato che la Nato svolga un ruolo, per ora ancora non ben definito, nel mare Egeo.
Se la Grecia non riuscirà a fare la sua parte, se la Turchia non farà da filtro efficace ancor prima che i rifugiati e i migranti prendano il mare, i paesi del gruppo Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica ceca, Slovacchia) allargato a Bulgaria e Macedonia, invieranno truppe alla frontiera fra la Grecia e la Macedonia per fermare i migranti diretti a nord, lungo la rotta dei Balcani. La Grecia non potrebbe sopravvivere ad una misura del genere, dichiara Angela Merkel alla Stuttgart Zeitung, e stamane le parole della cancelliera sono in grande evidenza su tutti i giornali greci. Per una volta Angela Merkel è esaltata come salvatrice del paese e portatrice di una visione autenticamente europea. In questo clima le parole di Demirtas cadono come un fosco presagio. Il leader curdo ricorda ai greci, che, in questa maniera, stanno mettendo il loro futuro nelle mani del vicino turco, storico rivale di Atene.
La vera posta in gioco è il futuro del Kurdistan, ci spiega Ismet Akurt, corrispondente di Newroz tv, la tv curda ad Atene che è al seguito di Demirtas. "Le truppe turche sono entrate in Siria, 500 soldati stanno rafforzando le difese della città di Azaz, che è tenuta dal Free syrian army, e soprattutto presidiata da al Nusra, formazione vicina ad al Qaida" ci dice - una notizia che le autorità turche smentiscono - "ma è una città curda, noi dobbiamo conquistarla per unificare le due zone liberate del Kurdistan siriano e così avremo il nostro stato".
Qual è la posizione dei russi e degli americani? "I russi e gli americani preferirebbero fossimo noi a prendere Azaz - dice Akurt - piuttosto che questa regione resti un rifugio per i jihadisti. Per la precisione, i russi vorrebbero che la prendesse Assad e gli americani che la prendessimo noi". Avete un accordo con i russi, gli americani, con Assad, in questo senso? "Non c'è nessun accordo, risponde, sarà il popolo a decidere".