MONDO
Avevano firmato una petizione
Turchia, retata di intellettuali. Chiedevano la pace con i curdi
Nel mirino delle operazioni di polizia in almeno tre città oltre venti docenti universitari. Sono tutti indagati dalla magistratura per incitamento all'odio e terrorismo e sono anche oggetto di indagini interne degli Atenei
L'appello alla pace
"Non vogliamo essere coinvolti in nessun modo in questo massacro": questo il senso della lettera, firmata da 1128 professori di 89 università non solo turche, che hanno chiesto la fine immediata del conflitto con i separatisti curdi del Pkk. Dopo la fine del cessate-il-fuoco, lo scontro è infatti ripreso lo scorso luglio e vede attualmente 3 diverse località, tra cui Diyarbakir, sotto coprifuoco da ormai un mese.
L'inchiesta per "propaganda terroristica"
Il presidente Erdogan ha reagito con durezza all'appello degli intellettuali e ha invitato "i sedicenti accademici a scegliere se schierarsi con il governo o con chi vuole dividere il Paese", definendo i firmatari "sostenitori dei terroristi". La magistratura ha subito aperto un'inchiesta, come riporta l'agenzia di stampa statale Anadolu. L'accusa è di "sostegno e propaganda a favore di un'organizzazione terroristica". Il consiglio per l'educazione superiore (Yok) ha annunciato azioni punitive. Giovedì sera una professoressa dell'università di Giresun, sulla costa del Mar Nero, è stata sospesa dal proprio incarico per aver firmato la lettera per la pace.