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MONDO

World Economic Forum

Il mondo secondo Donald Trump: "Io metterò sempre l'America al primo posto"

Dopo un intervento di circa 15 minuti iniziato il faccia a faccia con i giornalisti.  Il presidente degli Stati Uniti è stato fischiato dalla platea del Forum economico quando ha attaccato i media, definendoli "cattivi" e accusandoli di diffondere "fake news".

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Scherza Donald Trump, nel bagno di folla che invade le nevi elvetiche. Per Davos "c'e' tantissima gente, come non hanno mai visto prima", dice il Presidente ai giornalisti, prima di arrivare al World Economic Forum, dove nel primo pomeriggio pronuncera' l'atteso intervento ai big dell'economia. Il presidente americano ha detto che il suo messaggio sara' "molto ben accolto" e rilevera' che gli Stati Uniti stanno "facendo incredibilmente bene, meglio di quanto fatto in decenni".

Per un commercio "giusto ed equo"
 Donald Trump e' favorevole a un commercio internazionale "aperto", ma "giusto" ed "equo": lo ha detto un funzionario della Casa Bianca, anticipando i contenuti del discorso. Tra i media e gli altri leader mondiali e' cresciuta in questi giorni l'attesa per tale intervento, dal momento che la ricetta proposta dal nuovo inquilino della Casa Bianca punta con decisione a rendere l'America "great again" attraverso il protezionismo. Come spiegano fonti di stampa internazionale, Trump chiedera' ai governi del mondo "di impegnarsi per un mercato libero e aperto", ma a una condizione: che sia anche "giusto ed equo".

A suo avviso sono da evitare tutti quegli ostacoli agli scambi commerciali fondati sulla "reciprocita'", come "il furto della proprieta' intellettuale, il trasferimento forzato di tecnologie e le sovvenzioni all'industria". L'America "e' pronta a fare affari", a patto pero' che sia implementata una riforma fiscale "favorevole alle imprese". Infine, secondo il responsabile della Casa Bianca, il presidente Trump chiedera' di non dimenticare "i tanti uomini e donne lasciati ai margini della strada".

Washington Post: "Trump ha conquistato le elite globali"
Trump ha finalmente conquistato un posto tra le elite globali, che l'avevano sempre snobbato quando era imprenditore, e criticato per mesi una volta arrivato alla Casa Bianca, grazie al fascino dei tagli fiscali miliardari. E' così che il Washington Post, testata notoriamente critica del presidente Usa, legge in questo modo la calda accoglienza riservata a Trump a Davos. "E' bastato un taglio delle tasse da 1,5 trilioni di dollari ed un approccio più permissivo per quanto riguarda il controllo delle corporation a convincere il leader del grande business ad accoglierlo", scrive il Post, sottolineando l'enorme differenza con la grande preoccupazione che si viveva un anno fa a Davos subito dopo l'insediamento del presidente che prometteva un ritorno ad un nazionalismo economico. Sulla scia dell'entusiasmo per un'agenda economica incentrata sul corporate tax cut e la deregulation quindi non sembrano provocare grande ansia le tendenza protezioniste e le posizioni su immigrazione tra le elite dell'economia e della finanza riunite a Davos.

Il "fascino dei tagli fiscali"
Anche il New York Times, altra testata notoriamente critica di Trump, deve registrare come Davos abbia finora "riservato una calda accoglienza il presidente, che è stato uno dei suoi critici principali", riferendosi al manifesto populista, e gli attacchi alle elite globali, che hanno consegnato la vittoria elettorale a Trump. Il vero test - prosegue il Times - sarà comunque l'atteso discorso che pronuncerà oggi Trump al World Economic Forum: secondo quanto è stato anticipato, il presidente non dovrebbe lanciarsi nessun attacco frontale, ma in modo pacato rivendicare una politica commerciale equa e che non penalizzi, come è successo in passato, il suo Paese. "Se poi seguirà questo copione, nessuno può dirlo", conclude il Times. 

Soros: "Trump un pericolo. Ma sparirà entro il 2020"
Forti critiche dal finanziere americano George Soros al presidente Usa Donald Trump a poche ore dal suo atteso discorso. "Penso che l'amministrazione Trump sia un pericolo per il mondo. Ma la considero un fenomeno passeggero che sparira' nel 2020 o anche prima", ha detto. "Riconosco che Trump ha motivato i suoi sostenitori in modo brillante, ma per ogni fan ha anche creato un numero maggiore di oppositori che hanno motivazioni ugualmente forti. Alle elezioni di mid-term di quest'anno mi aspetto una netta vittoria dei Democratici", ha aggiunto il finanziere e filantropo di origine ungherese.Soros ha messo in guardia dal fatto che "la minaccia di una guerra nucleare e' cosi' orrenda che tendiamo ad ignorarla, ma e' reale". Ci avviamo verso una guerra nucleare perche' gli Usa  si rifiutano di accettare che la Corea del Nord e' diventata una potenza e potrebbero reagire in maniera in teoria preventiva, cioe' "dare inizio a una guerra nucleare per evitare una guerra nucleare, il che e' ovviamente una strategia contradditoria". Gli Usa dovrebbero invece collaborare con tutte le parti interessate al dossier nord-coreano, a cominciare dalla Cina, ha aggiunto.
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