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MONDO

La nuova Casa Bianca

Trump parte dal muro con il Messico. Ed elogia la tortura: Il Waterboarding? Funziona, assolutamente

Il Presidente  ha giustificato il ricorso a questi metodi puntando il dito contro la brutalità dello Stato Islamico. "Quando tagliano la testa dei nostri e di altri, solo perché sono cristiani in Medio Oriente, quando lo Stato Islamico fa cose di cui nessuno ha sentito dai tempi del Medioevo, cosa dovrei pensare del waterboarding? Per quanto mi riguarda, dobbiamo combattere il fuoco con il fuoco"

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Solo da pochi giorni è entrato nella sala dei bottoni e già lascia il segno nella politica e nell'economia degli Stati Uniti. Donald Trump avanza a grandi passi, con decisioni forti e potenzialmente molto controverse che scatenano reazioni. E fanno sfondare a Wall Street il muro dei 20mila punti dell'indice Dow Jones.

Il muro promesso
Come promesso, Donald Trump ha firmato l'ordine esecutivo per dare il via alla costruzione del muro con il Messico. Firmato anche un secondo ordine esecutivo, che prevede più poteri delle autorità nei confronti degli immigrati irregolari. "Abbiamo parlato di questo sin dall'inizio", ha detto il presidente mentre firmava.

Il primo decreto prevede "la costruzione di un muro lungo il confine" con il Messico, "l'assunzione di altri agenti per pattugliare il confine", "più spazi per la detenzione di immigrati irregolari lungo il confine con il Messico", "l'eliminazione del rilascio subito dopo la cattura, e "la priorità per le azioni penali".



Peña Nieto: Messico non pagherà muro di Trump
Il Messico non pagherà il muro che Donald Trump intende costruire lungo la frontiera fra Stati Uniti e Messico. Lo ha detto il presidente messicano, Enrique Peña Nieto, esprimendo rammarico e disapprovazione per la decisione del nuovo presidente Usa di ordinare la costruzione del muro stesso. "Mi rammarico e disapprovo la decisione degli Stati Uniti di continuare la costruzione di un muro che da anni, anziché unirci, ci divide. Il Messico non crede nei muri. L'ho già detto molte volte, il Messico non pagherà nessun muro", ha detto Pena Nieto in un messaggio trasmesso in televisione, aggiungendo di avere ordinato al ministero degli Esteri di rafforzare le misure a tutela dei messicani che si trovano negli Stati Uniti.

Il Presidente riesuma il waterboarding: "La tortura? Funziona"
 Donald Trump è convinto che "la tortura assolutamente funzioni" nella lotta al terrorismo. E' quanto ha affermato il presidente americano in un'intervista all'Abc news dopo che la stampa americana ha pubblicato una serie di bozze di nuovi ordini esecutivi sulla riapertura delle prigioni segrete della Cia e la ripresa dei cosidetti metodi di interrogatorio duro, a partire dal famigerato waterboarding. Trump ha citato il parere di alcuni "alti ufficiali dell'intelligence" che gli avrebbero assicurato che la tortura funziona, ma poi ha aggiunto che a riguardo si affiderà al giudizio del direttore della Cia, Mike Pompeo, e del capo del Pentagono, il generale Mattis.      



"Mi affiderò a Pompeo e Mattis ed al mio gruppo e se loro non vorranno, va bene, ma se verranno io mi impegnerò a renderlo possibile, voglio che sia fatto tutto nell'ambito di quello che è legalmente possibile", ha detto ancora il presidente. Ma poi non ha esitato a ribadire la sua posizione: "Ho parlato nelle ultime 24 ore con persone ai più alti livelli dell'intelligence ed ho chiesto loro: la tortura funziona? e la risposta è stata, assolutamente sì". 

Combattere il fuoco con il fuoco
Come aveva già fatto più volte durante la campagna elettorale Trump ha giustificato il ricorso a questi metodi puntando il dito contro la brutalità dello Stato Islamico: "quando tagliano la testa dei nostri e di altri, solo perché sono cristiani in Medio Oriente, quando lo Stato Islamico fa cose di cui nessuno ha sentito dai tempi del Medioevo, cosa dovrei pensare del waterboarding? Per quanto mi riguarda, dobbiamo combattere il fuoco con il fuoco".       Prima che venisse diffusa l'intervista del presidente, il suo portavoce Sean Spicer aveva detto che il memo sulle prigioni segrete non era "un documento della Casa Bianca", senza però fornire ulteriori commenti.      

La stretta sugli immigrati
Il secondo ordine esecutivo prevede di "togliere i fondi federali alle sanctuary cities", ovvero le città che proteggono gli immigrati irregolari, di "rafforzare i poteri dell'Ice (l'agenzia federale che si occupa di immigrazione) per arrestare, detenere e allontanare gli immigrati irregolari", di "dare al dipartimento di Stato maggiori strumenti per rimpatriare gli immigrati irregolari e criminali con visti scaduti" e il ripristino di "programmi per la sicurezza delle comunità". 

"Una nazione senza frontiere non è una nazione"
"Siamo nel pieno di una crisi alla frontiera meridionale: penso che i passi che intraprendiamo oggi miglioreranno la sicurezza", ha detto il presidente parlando dell'ordine esecutivo sulla costruzione del muro al confine con il Messico. "Una nazione senza frontiere non è una nazione - ha avvertito - e noi oggi ci riprendiamo la frontiera".

New York Times: Trump pronto a ridurre drasticamente fondi all'Onu
L'amministrazione di Donald Trump sta preparando una serie di ordini esecutivi con cui gli Stati Uniti ridurranno drasticamente i finanziamenti a favore di agenzie internazionali, incluse quelle legate alle Nazioni Unite. E' il New York Times ad anticiparlo dicendo che la sforbiciata sarà complessivamente di "almeno il 40%". A rischio sono le agenzie che riconoscono l'Autorità Nazionale Palestinese o l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, che sostengono i programmi per l'aborto o la cui attività bypassa le sanzioni contro l'Iran e la Corea del Nord. 

Euforica Wall Street: Dow Jones oltre il muro dei  20mila punti
Tripletta di record ieri a Wall Street, dove il Dow Jones Industrial Average ha chiuso per la prima volta sopra i 20.000 punti e l'S&P 500 - gia' a livelli record nella giornata precedente con il Nasdaq Composite - e' a un soffio dai 2.300 punti, livello piu' significativo per gli operatori di borsa. Al mercato sembra piacere il fatto che Donald Trump stia agendo rapidamente nei panni da presidente. Come spiegato da Brian Moynihan, amministratore delegato di Bank of America parlando al Council on Foreign Relations, "in meno di una settimana si vedono cose succedere"; il riferimento e' al fatto che lunedi' Trump ha ritirato gli Usa dalla Tpp, martedi' ha spianato la strada per fare ripartire la costruzione di due oleodotti controversi (Keystone XL e Dakota Access) e ieri ha firmato un altro ordine esecutivo per la costruzione del muro lungo il confine con il Messico. E ora prepara un drastico taglio dei fondi destinati all'Onu. La speranza e' che le politiche di Trump spingano l'economia Usa. Il Dow Jones e' salito di 155,80 punti, lo 0,78%, a quota 20.068,51. L'S&P 500 e' aumentato di 18,3 punti, lo 0,8%, a quota 2.298,37. Il Nasdaq ha guadagnato 55,38 punti, lo 0,99%, a quota 5.656,34. Il Vix, l'indice della volatilita', si e' portato ai minimi del luglio 2014 a quota 10,8. Il petrolio a marzo al Nymex ha terminato invariato a 53,18 dollari al barile.

La protesta di Greenpeace contro Trump: lo striscione Resist sulla gru vicino alla Casa Bianca
Gli attivisti di Greenpeace, arrampicati su una gru a pochi isolati dalla Casa Bianca, hanno srotolato un grande striscione arancione e giallo con la scritta ''Resist''


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