ECONOMIA
Pressione fiscale sotto il 43%
Ecco il Def: risorse e tagli per scongiurare le clausole di salvaguardia. Spunta la local tax
Sul sito del Ministero dell'Economia è possibile consultare il testo integrale del Documento di economia e finanza del governo (LEGGI). Previsto bonus dalle riforme di 0,4 punti di Pil. Ministro Poletti rassicura su clausola di salvaguardia Jobs Act: "Verrà superata prima della definitiva approvazione del provvedimento". Sulla destinazione del tesoretto di 1,6 miliardi, il governo deciderà nelle prossime settimane
Il documento di Economia e Finanza - pubblicato sul sito del Mef - offre una visione complessiva delle politiche economiche e della situazione delle casse dello stato. Cominciando dal Quantitative Easing, il bazooka di Draghi permetterà un risparmio di 6 miliardi: la spesa degli interessi sul debito scenderà da 75 a 69 miliardi di Euro. Poi, la revisione della spesa e delle agevolazioni fiscali potrebbe portare a risparmi per 10 miliardi di Euro. Sul piano della crescita, "il Programma delle infrastrutture strategiche - si legge - identifica 25 opere prioritarie, per un costo totale di 70,9 miliardi di euro e coperture finanziarie pari a 48 miliardi di Euro".
La pressione fiscale sotto il 43%
La pressione fiscale scenderà sotto il 43% del Pil, al 42,9% nel 2015 e al 42,6% nel 2016. Questo, per effetto del mutato quadro economico che rafforza le stime di crescita del Pil (+0,7% quest'anno dopo tre anni di recessione) che "disinnesca" le clausole di salvaguardia e per la classificazione del bonus Irpef di 80 Euro come sgravio fiscale.
Contenimento della spesa: 10 miliardi
Le politiche di contenimento della spesa dello Stato - dalle amministrazioni centrali a quelle periferiche, con la revisione delle detrazioni fiscali - garantiranno un risparmio di 10 miliardi. Soldi che - in cassa - consentono di disinnescare le cosiddette clausole di salvaguardia. Una sorta di misure di emergenza - tra le quali l'aumento dell'Iva - che potrebbero scattare qualora il Tesoro non sia in grado di mantenere i propri impegni di bilancio.
Questo è quanto si legge nel documento: "Il piano di tagli di spesa e di riduzioni di agevolazioni fiscali è in corso di approvazione. Il totale potrebbe consistere in un taglio strutturale di spese pubbliche per un importo pari a circa 0,45 punti percentuali di Pil dal 2016 in poi. Sul piano delle delle agevolazioni fiscali, si ipotizza un risparmio di 0,15 punti percentuali di Pil". In pratica, si tratta dei 10 miliardi di Euro che l'economista e parlamentare Pd Goram Gutgeld sta identificando.
Privatizzazioni: in primi piano Poste ed Enav
Il Def rammenta come il governo abbia già emanato i decreti per privatizzare il 40% di Poste Italiane e il 49% dell'Enav. Tra le novità, la privatizzazione di STMicroelectronics (semiconduttori e chip), compartecipata da un azionista pubblico francese. Questo è quanto si legge nel Def su questo capitolo: "Tale soggetto è stato individuato nel Fondo Strategico Italiano (fondo che fa capo a Cdp) o sue controllate". Nel pian, anche le Ferrovie dello Stato: le privatizzazioni annunciate "porteranno 0,4 punti percentuali di Pil nel 2015, 0,5 nel 2016 e 2017 e 0,3 nel 2018".
Pil e infrastrutture
Il Def, si legge in una nota di Palazzo Chigi, "disegna un netto cambiamento di marcia nella situazione economica e finanziaria del Paese con il prodotto interno lordo che nel 2015 diventa positivo (+0,7%) dopo tre anni di recessione e imposta una politica economica a supporto di una crescita più sostenuta nel triennio successivo". Nell'allegato infrastrutture vengono identificate 25 opere prioritarie, per un costo totale di 70,9 miliardi di euro e coperture finanziarie pari a 48 miliardi di euro. Il documento rileva che dei 41 miliardi di risorse pubbliche disponibili, 31 sono dedicati alla mobilità ferroviaria e cittadina.
Decreto contratti: Poletti, "Clausola di salvaguardia verrà superata prima dell'approvazione definitiva"
"La clausola di salvaguardia inserita nel decreto di riordino delle tipologie contrattuali verrà superata prima della definitiva approvazione del provvedimento". A precisarlo è il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, che aggiunge: "La clausola risponde ad un principio di cautela sugli oneri che potranno derivare dal provvedimento, le cui coperture sono comunque ampiamente sufficienti. Per questo motivo, è altamente improbabile che la salvaguardia possa scattare. In ogni caso, per evitare preoccupazioni e possibili fraintendimenti, posso affermare che la clausola verrà superata prima della definitiva approvazione del decreto", conclude il ministro.
La Local Tax sostituisce Imu e Tasi
Secondo i calcoli effettuati dall'Ufficio studi della CGIA, dal 2016 la Local tax, che
sostituirà l'Imu e la Tasi, assorbirà il 65% circa delle entrate tributarie comunali.