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ECONOMIA

Vertice economico a Milano

Ecofin, Padoan: "Puntiamo su investimenti e crescita"; Katainen: "Collaborazione con Italia"

Il ministro sottolinea che oggi verrà data sostanza "alle priorità italiane in Europa", cioè crescita, occupazione e investimenti.  E aggiunge: "Il controllo europeo sulle riforme è utile"; Katainen fa un passo indietro: "Italia non è stata ancora valutata"

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Oggi l'Ecofin entra nel merito delle misure concrete "per il sostegno degli investimenti pubblici e privati". Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan entrando al vertice a Milano ha spiegato che "è una giornata importante perché dà sostanza alle priorità che l'Italia ha messo sul tavolo dell'Agenda europea e che ha suscitato un dibattito importante".

Priorità che come ha più volte ribadito il ministro sono crescita, occupazione e investimenti. L'Europa si sta avviando verso questa "strategia". "Sugli investimenti, in particolare pensiamo a misure che li facilitino: semplificazione regolamentare, gli incentivi, il miglior uso delle risorse pubbliche. Le risorse sono importanti ma non sono l'unica cosa, sottolineo ancora che sta ai governi favorire gli investimenti privati".

Entra poi anche nel merito del dibattito del controllo dell'Europa sull'accelerazione dei processi di riforme nazionali, in particolare quelle italiane. "Il controllo europeo sulle riforme è uno strumento utile perché è un controllo reciproco dei paesi tra pari che si scambiano esperienze, non è solo un elemento di disciplina ma anche di apprendimento". Padoan torna a chiedere "strumenti per facilitare riforme che sono importanti in tutti i paesi".

Proprio sulla richiesta di nuovi impegni all'Italia, dopo il botta e risposta con il premier Renzi, il commissario agli Affari economici Jyrki Katainen fa un passo indietro: "Non abbiamo ancora valutato la situazione dell'Italia" con cui assicura "vogliamo collaborare molto strettamente".

Anche il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, arrivando all'Ecofin, assicura: "L'Europa non ha chiesto nessun nuovo impegno scritto all'Italia sulle riforme". Aggiunge: "Tutti i Paesi hanno un impegno scritto che si chiama Patto di stabilità, all'Italia non è stato chiesto nessun nuovo impegno". 
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