Buenos Aires
Il G20 e il veto di Trump su dazi e clima: "Gli Usa pronti a sfilarsi"
Quella che sarà forse ricordata come la riunione più tesa nella storia decennale del vertice gira intorno a quattro figure: Donald Trump, Vladimir Putin, Mohammed bin Salman e Xi Jinping
I leader mondiali affrontano la seconda e ultima giornata del vertice annuale del G20 di Buenos Aires, al quale portano una gran mole di disaccordi e dispute. Quella che sarà ricordata forse come la riunione più tesa nella storia decennale del vertice gira intorno a quattro figure: Donald Trump, Vladimir Putin, Mohammed bin Salman e Xi Jinping.
Ieri i leader hanno posato per la tradizionale foto di gruppo prima di sedersi al tavolo della riunione, dalla quale era assente Angel Merkel, in ritardo per un guasto del suo aereo di stato. Accomunati dalle critiche internazionali che li prendono di mira, Vladimir Putin e Mohammed bin Salman hanno sfoggiato una grande intesa. Il presidente russo e il principe ereditario saudita, entrambi titolari di enormi riserve di idrocarburi, si sono salutati con una cordialità esibita, tra grandi sorrisi e una gesto tra la stretta di mano e un "batti il cinque".
Putin è nel mirino per le tensioni sull'Ucraina, dopo il sequestro di tre navi della marina ucraina nel mar nero da parte dei guardacoste russi. Il principe Mohammed ha visto la sua reputazione di riformatore offuscata dal brutale omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha incontrato il principe, con toni ben diversi secondo l'Eliseo, che ha diffuso le immagini dell'incontro senza audio. Macron ha chiesto di associare "esperti internazionali all'inchiesta" sull'omicidio di Khashoggi e ha difeso "la necessità di una soluzione politica in Yemen. Il presidente francese ha posato per la foto di famiglia accanto a Trump, dopo che i loro rapporti sono nettamente peggiorati a seguito di una serie di Tweet polemici del presidente Usa.
E Trump in apertura del G20 ha sfoggiato un volto imbronciato dopo l'entusiasmo di prima mattina alla firma del nuovo trattato commerciale Usa-Canada-Messico, negoziato su sua iniziativa. Il presidente cinese Xi Jinping era come al solito impassibile. Domani vedrà Trump per tentare di porre fine a un conflitto commerciale potenzialmente devastante per l'economia globale. "Ci sono segnali positivi. Vedremo quel che succede. Se riusciamo a trovare un accordo, sarebbe una buona cosa" ha detto il presidente Usa, che da giorni sul tema dice tutto e il contrario di tutto.
Tre le condizioni poste sul tavolo dagli uomini di Trump
Tre le condizioni poste sul tavolo dagli uomini di Trump che lavorano alla preparazione della dichiarazione finale delvertice e tutte, ancora una volta, improntate al mantra dell'America First: nessuna menzione del libero commercio senza affiancarlo alla definizione di "commercio equo", no al passaggio sulla necessità di un rafforzamento delle istituzioni commerciali internazionali (a partire dal Wto), nessun riferimento all'accordo sul clima di Parigi, quello da cui gli Stati Uniti si sono ritirati. "Siamo impegnati a lavorare per un consenso sul comunicato ma ci opporremo con forza a un linguaggio che pregiudichi le nostre posizioni. E siamo pronti a tirarci fuori se necessario", ha affermato una fonte della Casa Bianca.
A Donald Trump i grandi consessi diplomatici non piacciono, è noto. E il suo carattere impulsivo potrebbe essere accentuato al G20 dalle nuove rivelazioni dell'inchiesta Usa sui rapporti tra la Russia e la sua campagna elettorale. Ieri ha già preso in contropiede il resto del mondo annullando un incontro con Putin, mezz'ora dopo aver detto che sarebbe stato opportuno vedersi. La Casa Bianca ha lamentato che l'inchiesta in corso "penalizza" i rapporti con Mosca, pur affermando che l'annullamento del bilaterale è legato solo alla crisi ucraina.
Mentre Kiev annuncia di aver vietato l'ingresso sul suo territorio agli uomini russi dai 16 ai 60 anni, il presidente Ue Donald Tusk si dice "certo" che le sanzioni Ue su Mosca verranno rinnovate a dicembre. "Si sta diffondendo una pratica viziosa di ricorrere a sanzioni unilaterali illegali e misure protezionistiche", ha affermato il presidente russo. Sarà molto difficile per il G20 mantenere la promessa fatta nel primissimo summit del formato, nel novembre 2008: passare dal multilateralismo per portare "prosperità" al mondo.
Clima e commercio
Gli europei presenti al G20 (Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Gran Bretagna, UE) tenteranno di salvare il salvabile ottenendo almeno 19 firme - quella di Donald Trump è inimmaginabile - con un chiaro impegno per combattere il riscaldamento globale. Per il resto i diplomatici si accaniranno per tentare di trovare un testo finale che soddisfi i 20 partecipanti. Il tema più difficile, al di là del clima, il commercio. Il presidente argentino Mauricio Macri, che ospita il vertice, ha detto che la soluzione è "dialogo, dialogo e dialogo" e ha invitato a un chiaro messaggio di responsabilità condivisa.Intanto il governo argentino teme violenze alla manifestazione di protesta attesa nel pomeriggio. Ha decretato un giorno festivo, chiuso scuole fermato i mezzi, schierando oltre ventimila uomini per pattugliare le strade deserte di Buenos Aires.
Il Canada conferma l'accordo commerciale con Usa e Messico
Nel frattempo Ottawa ha confermato che il nuovo accordo commerciale tra Canada, Stati Uniti e Messico sarà firmato a Buenos Aires. Tuttavia, l'Accordo Stati Uniti-Messico-Canada (USMCA) dovrà ancora essere ratificato dall'organo legislativo di ciascun Paese.