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ECONOMIA

Vertice Ue

Gas, banche e Russia: i temi che dividono Italia e Germania

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"Ogni nuova infrastruttura dovrebbe essere interamente coerente con il Terzo pachetto energia e l'ulteriore normativa europea in materia, così come con gli obiettivi dell'Unione energetica, così come la riduzione della dipendenza energetica e la diversificazione dei fornitori, delle fonti e dei percorsi di afflusso". E' tutto in questa frase, di per sé abbastanza generica, il conflitto Italia-Germania sulla Russia. Al centro infatti c'è proprio la questione del gas russo: da un lato il raddoppio del gasdotto North Stream, che dovrebbe collegare la Russia alla Russia attraverso il Mar Baltico. Un progetto che, nonostante la linea dura di Berlino sulle sanzioni, non ha ricevuto alcuno stop. Dall'altro il South Stream, che invece è rimasto fermo, ufficialmente a causa di un bando di gara in Bulgaria che violava le regole del mercato unico limitando l'accesso solo alle aziende bulgare.

La questione però è tutta politica. E' chiaro che un maggiore afflusso di gas nel nord Europa piuttosto che nel Sud sposta equilibri economici e di peso politico all'interno dell'Ue. E si cala in un contesto in cui mentre l'Italia spinge da sempre per una normalizzazione dei rapporti con Mosca, la Germania tiene una linea dura. Ostili al progetto tedesco i Paesi Baltici, contrari a lasciar fuori l'Ucraina dal flusso del gas verso l'Europa.

L'Italia, fanno sapere fonti diplomatiche vicine al Consiglio Ue, potrebbe anche sollevare la questione di un "doppio standard" applicato alla questione. Si tratterebbe, comunque, tuttavia, di qualcosa non destinato a finire nelle conclusioni del vertice, ma riservato a un passaggio successivo, di carattere tecnico.

A dividere Italia e Germania c'è poi anche la questione delle banche. La cancelliera tedesca Angela Merkel si oppone all'estensione della garanzia sui depositi mentre il premier Matteo Renzi, anche sull'onda delle conseguenze del caso delle quattro banche, è determinato a dire la propria. I due, secondo quanto si apprende, hanno avuto uno scambio acceso durante i lavori, proprio su questo tema, nel corso del quale Renzi avrebbe rinfacciato alla Merkel l'acquisto degli aeroporti greci da aziende tedesche, con una dichiarazione sferzante: "Non potete raccontarci che state donando il sangue all'Europa, cara Angela".

Renzi avrebbe anche chiesto di spostare il tema delle sanzioni alla Russia, su cui finora neanche l'Italia aveva sollevato obiezioni circa il rinnovo per i prossimi sei mesi, a dopo il dibattito sul terrorismo, forse per riaprire il dibattito anche su questo.
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