MONDO
Medio Oriente
Gaza: ultimatum di Israele. Hamas a popolazione: "Non lasciate le case"
Volantini e tweet dell'esercito israeliano danno un ordine preciso, ma fonti ufficiali palestinesi riportano l'ordine contrario. Hamas invita la popolazione a non lasciare le proprie abitazioni, ma in molti sono in fuga
Intanto l'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni unite per i profughi, fa sapere che sono già 4 mila i palestinesi che hanno abbandonato la casa per chiedere ospitalità nei rifugi della Striscia di Gaza, dopo l'ultimatum lanciato da Israele.
#Tsahal a envoyé ces tracts en arabe et des sms aux civils du nord de #Gaza leur demandant d'évacuer la zone pic.twitter.com/53XpvVVqRC
— Tsahal-IDF (@Tsahal_IDF) 13 Luglio 2014
Volantini e tweet dell'esercito israeliano danno un ordine preciso, ma fonti ufficiali palestinesi riportano l'ordine contrario. Hamas invita la popolazione a non lasciare le proprie abitazioni. Ma i palestinesi con passaporto straniero, quasi ad ultimatum scaduto, hanno iniziato a lasciare la Striscia di Gaza attraverso il valico di Erez. Israele, che collabora all'evacuazione, ha riferito che tra gli 800 palestinesi con cittadinanza straniera che stanno lasciando il territorio palestinese ci sono australiani, britannici e statunitensi.
Fermo il premier Benjamin Netanyahu: "Israele continuerà ad operare a Gaza per ristabilire la tranquillità". "Non sappiamo quando l'operazione finirà, potrebbe volerci del tempo".
E il timore è quello di nuove vittime. Un timore eco di bombe e sirene d'allarme. In sei giorni di azioni sulla Striscia, si contano 165 morti, di cui 33 bambini e adolescenti e 16 donne. Da Gaza sono stati lanciati verso lo stato ebraico 800 razzi in cinque giorni.
Stanotte per la prima volta, dall'inizio dell'offensiva, le truppe di terra israeliane sono intervenute. L'esercito alle prime luci del sole ha dato notizia di quattro soldati leggermente feriti durante una breve operazione condotta dalle forze speciali e che si è conclusa con la ritirata dei soldati israeliani. Obiettivo dell'azione: distruggere un sito di lancio di razzi palestinesi.