MONDO
La guerra del gas
Gazprom chiude i rubinetti all'Ucraina. Con le tensioni Russia-Turchia a rischio il Turkish Stream
Il colosso energetico di Mosca accusa Kiev di essere insolvente. Se salta il gasdotto 'turco' il grosso dell'approvvigionamento europeo passerà dal Mar Baltico
Sul taglio alle forniture per l'Ucraina pesa evidentemente la tensione tra i due paesi, come le tensioni tra Mosca ed Ankara potrebbe pesare sulle forniture che arrivano alla Turchia e sul gasdotto Turkish Stream. Se da una parte infatti Ankara dipende dal gas russo per circa il 60% del suo approvvigionamento energetico, i due paesi hanno anche firmato un accordo, già rivisto e ridimensionato, per un importante gasdotto che dovrebbe portare il gas russo in Europa.
Il Turkish Stream e le tensioni Russia-Turchia
Circa un anno fa la russa Gazprom e la turca Botas hanno firmato un accordo per dare vita appunto al Turkish Stream, un gasdotto per convogliare 63 miliardi di metri cubi di gas dalla Russia passando dal Mar Nero e dall'Anatolia. Un progetto è ancora sulla carta e dopo gli eventi di ieri sembra destinato a restarci. La capacità del gasdotto è già stata dimezzata dopo l'avvio dei bombardamenti dell'aviazione russa. Il gasdotto era nei piani russi la nuova via per sostituire il fallito progetto di South Stream. La Russia, in compenso, ha annunciato il raddoppio di North Stream, la linea che passando dal Mar Baltico arriva direttamente in Germania, in un braccio di ferro teso a dimostrare l'autonomia di Mosca nei confronti dei soldi di Ankara.
La Turchia ha risposto al dimezzamento del gasdotto con spavalderia, annunciando che può tranquillamente rinunciare al gas russo. Erdogan ha inoltre minacciato l'affidamento dei lavori per la costruzione della centrale nucleare di Akkuyu (un appalto da 20 miliardi di dollari), inizialmente assegnato a una società russa, a un altro partner.
Le tensioni tra Mosca e Kiev
Questo ennesimo episodio della disputa del gas tra Mosca e Kiev si inserisce nelle rinnovate tensioni di questi giorni sul sabotaggio di linee elettriche che ha lasciato al buio la penisola di Crimea annessa alla Russia nel marzo 2014. Dopo un'altra interruzione durante l'estate, le forniture di gas russo verso l'Ucraina avevano ripreso il 12 ottobre con un accordo in base al quale Kiev avrebbe pagato in anticipo i volumi richiesti. Gazprom, di fronte al mancato pagamento, ha interrotto le fornituire ed ha lanciato l'allarme di riserve "insufficienti" sul territorio dell'Ucraina per garantire il transito di gas russo verso l'Europa.
Kiev: non conpreremo più gas russo
"Il governo ha ordinato a Naftogaz di smettere di comprare gas russo. Non perché non stiano consegnando, ma perché non ne compreremo". Lo ha dichiarato il premier ucraino Arseny Yatseniuk a un incontro di governo. "Lo facciamo perché i prezzi offerti dai partner europei sono molto migliori di quelli del nostro vicino settentrionale", ha aggiunto.
Guidi: situazione in Italia non preoccupa
"La situazione sugli approvvigionamenti di gas in Italia al momento non e' preoccupante". E' quanto dichiara il Ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, dopo lo stop annunciato da Gazprom. "I tecnici del ministero - ha aggiunto Guidi - continueranno a monitorare l'evoluzione della vicenda che tuttavia, ad oggi, non registra variazioni del flusso di transito verso l'Italia di gas russo mentre le importazioni da altri punti sono regolari".