ECONOMIA
Lunedì è in programma una riunione dell'Eurogruppo
Crisi Grecia, per Atene risposta positiva Ue a prime riforme
Mentre Djisselbloem ha risposto positivamente al ministro Varoufakis sottolineando la necessità di negoziati per continuare i negoziati, il presidente della Commissione Europea Juncker ha chiesto a "tutti" i Paesi membri di comprendere la gravità della situazione sociale in Grecia
Djisselbloem ha dunque risposto positivamente alla richiesta della Grecia di cominciare immediatamente colloqui tecnici con i creditori internazionali per concludere l'attuale programma di salvataggio. Per lunedì è in programma una riunione dell'Eurogruppo per discutere delle riforme proposte da Atene.
Il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ha chiesto a "tutti" i Paesi membri di comprendere la gravità della situazione sociale in Grecia, in un'intervista pubblicata sul settimanale tedesco Welt am Sonntag in edicola domenica.
"Dobbiamo fare attenzione a che questa situazione non continui a peggiorare in Grecia: ciò che mi preoccupa è che non tutti all'interno dell'Unione Europea hanno ancora capito la gravità della situazione greca" ha spiegato Juncker, ricordando come un quarto dei cittadini ellenici siano privi di qualunque copertura sociale e come la disoccupazione sia al livello massimo specie
fra i giovani.
Juncker ha ribadito l'esclusione di qualsiasi ipotesi di uscita di Atene dall'euro, ritenendo una tale eventualità "una perdita di reputazione irreparabile" per la moneta unica; tuttavia ha anche esortato il governo greco a "rispettare le riforme accordate con i creditori": "Se il governo vuole stanziare più soldi, deve compensare con dei risparmi o delle entrate supplementari".
"Dopo il mese di luglio" - quando scadranno le obbligazioni greche detenute dalla Banca Centrale Europea, occorrerà "riflettere sul modo in cui i creditori internazionali dovranno comportarsi con i Paesi che si trovano in una situazione economica critica".
I negoziati in tal senso, ha concluso, non dovranno essere "meno esigenti" ma sicuramente "più politici": "Non è accettabile che un Primo ministro debba negoziare delle riforme con dei funzionari: uno è eletto, gli altri non lo sono".