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ECONOMIA

Lunedì è in programma una riunione dell'Eurogruppo

Crisi Grecia, per Atene risposta positiva Ue a prime riforme

Mentre Djisselbloem ha risposto positivamente al ministro Varoufakis sottolineando la necessità di negoziati per continuare i negoziati, il presidente della Commissione Europea Juncker ha chiesto a "tutti" i Paesi membri di comprendere la gravità della situazione sociale in Grecia

Djisselbloem (ap)
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Il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Djisselbloem, "ieri sera ha inviato una lettera in risposta" a quella del ministro delle Finanze ellenico Yanis Varoufakis sulle proposte di riforme di Atene e "ha risposto positivamente al ministro greco, sottolineando la necessità di negoziati per continuare" il lavoro dell'Eurogruppo e delle squadre tecniche per applicare la decisione del 20 febbraio. Lo riferisce una fonte del governo greco.

Djisselbloem ha dunque risposto positivamente alla richiesta della Grecia di cominciare immediatamente colloqui tecnici con i creditori internazionali per concludere l'attuale programma di salvataggio. Per lunedì è in programma una riunione dell'Eurogruppo per discutere delle riforme proposte da Atene.

Il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ha chiesto a "tutti" i Paesi membri di comprendere la gravità della situazione sociale in Grecia, in un'intervista pubblicata sul settimanale tedesco Welt am Sonntag in edicola domenica.

"Dobbiamo fare attenzione a che questa situazione non continui a peggiorare in Grecia: ciò che mi preoccupa è che non tutti all'interno dell'Unione Europea hanno ancora capito la gravità della situazione greca" ha spiegato Juncker, ricordando come un quarto dei cittadini ellenici siano privi di qualunque copertura sociale e come la disoccupazione sia al livello massimo specie
fra i giovani.

Juncker ha ribadito l'esclusione di qualsiasi ipotesi di uscita di Atene dall'euro, ritenendo una tale eventualità "una perdita di reputazione irreparabile" per la moneta unica; tuttavia ha anche esortato il governo greco a "rispettare le riforme accordate con i creditori": "Se il governo vuole stanziare più soldi, deve compensare con dei risparmi o delle entrate supplementari".

"Dopo il mese di luglio" - quando scadranno le obbligazioni greche detenute dalla Banca Centrale Europea, occorrerà "riflettere sul modo in cui i creditori internazionali dovranno comportarsi con i Paesi che si trovano in una situazione economica critica".

I negoziati in tal senso, ha concluso, non dovranno essere "meno esigenti" ma sicuramente "più politici": "Non è accettabile che un Primo ministro debba negoziare delle riforme con dei funzionari: uno è eletto, gli altri non lo sono".
 
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