MONDO
Atene e l'austerità
Grecia, Varoufakis chiede accordo ponte. Europa e Fmi lanciano aut aut
Una riunione straordinaria dei ministri delle Finanze della zona euro dedicato al caso greco si terrà il 11 febbraio a Bruxelles. Intanto la Bce chiude i rubinetti, Varoufakis chiede tempo e i partner europei ricordano alla Grecia i suoi impegni
Extra #Eurogroup on #Greece on Wednesday 11 feb, start 17.30 in Lex-building.
— Jeroen Dijsselbloem (@J_Dijsselbloem) 6 Febbraio 2015
"La troika è finita"
La Grecia e il governo Tsipras continuano la loro 'battaglia contro l'austerità' e migliaia di persone sono scese in piazza ad Atene per riaffermare la loro posizione 'anti-troika'. Proprio ieri il neo premier ellenico Tsipras - parlando ai componenti del gruppo parlamentare di Syriza riunito nella capitale - ha dichiarato che "la troika è completamente finita".
La posizione della Bce
Le frasi di Tsipras sono arrivate dopo le decisioni della Bce di non accettare più, oltre l'11 febbraio, i titoli del debito pubblico greco come collaterale per i suoi prestiti. Di fatto la Bce - il cui presidente Mario Draghi ha incontrato Varoufakis - dà un giudizio sulla nuova linea anti-troika impressa dal governo Tsipras appena insediato: "Attualmente non è più possibile presumere una conclusione positiva della revisione del programma" di risanamento greco. Ma dopo l'annuncio dell'altolà sui titoli, è stata sempre la Bce a decidere di permettere alla banca nazionale greca di concedere fino a sessanta miliardi di euro di prestiti di emergenza alle banche elleniche, tramite il meccanismo dell'Ela.
L'intervento del Fmi
Anche il Fondo monetario sostiene il programma europeo sulla crisi greca. Il direttore della comunicazione dell'Fmi, Gerry Rice, ha infatti dichiarato:"Il programma per la Grecia è fatto per aiutare il governo greco e il popolo greco. E allo stesso tempo per evitare ogni pericolo di contagio. Continuare su questa strada porterà benefici alla Grecia e al resto d'Europa"
Il disappunto di Berlino
Poi arriva il disappunto della Germania che non fa sconti alla Grecia. "Siamo d'accordo sull'essere in disaccordo", ha commentato il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble appena uscito da una "lunga e intensa" discussione avuta a Berlino con il collega greco, Yanis Varoufakis. "Sono stati fatti molto progressi ma si deve fare ancora molto", e poi "alcuni provvedimenti di Tsipras non vanno nella direzione giusta", ha detto aggiungendo tuttavia che "la Grecia appartiene all'Europa".
Varoufakis: siamo partner e così vogliamo lavorare
Su un punto però l'accordo c'è: "Il taglio del debito non ha senso a questo punto del programma. Vogliamo lavorare i problemi da partner - ha affermato Varoufakis - per cui la Grecia resta un Paese dell'area euro", ma "ha bisogno del supporto politico, tecnico e morale dei suoi partner europei". Varoufakis, nonostante il momento di impasse, è ottimista: "Noi siamo disposti a trattare. Siamo una chance per l'Europa. Noi abbiamo grande sostegno nel popolo greco, usateci per iniziare un nuovo capitolo della storia dell'Ue", ha detto il ministro greco. Il governo sta cercando di avere "un programma ponte tra adesso a fine maggio", per avere "spazio" per "dei colloqui su un nuovo contratto con la Bce, la Commissione Ue e Fmi".
Renzi: "Decisione dell'Eurotower legittima"
Intanto i Paesi europei concordano con la posizione presa dalla Bce sulla situazione greca. "La decisione della Bce sulla Grecia è legittima e opportuna dal momento che mette tutti i soggetti in campo attorno a un tavolo ", ha commentato il premier Matteo Renzi, cui fa eco il presidente francese Hollande che ha aggiunto: "La decisione della Banca centrale europea ha delle conseguenze, rimanda le responsabilità agli Stati e ai governi ed è legittima. E sta al governo greco annunciare un quadro per le riforme".