ECONOMIA
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Grecia, Varoufakis cita Roosevelt: "Mi odiano e ne sono lieto". Ue al lavoro per accordo su aiuti
Il ministro delle Finanze greco rilancia lo scontro con i suoi colleghi della Ue. Intanto, l'Europa comincia a parlare di 'piano B', ovvero cosa fare in caso di un default ellenico. E' un tema che spaventa, finora confinato ai margini, ma con la situazione sempre più critica i ministri non si tengono più e il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem conferma: "E' stata evocata l'idea di un piano B, ma mai della 'Grexit"
FDR, 1936: "They are unanimous in their hate for me; and I welcome their hatred." A quotation close to my heart (& reality) these days
— Yanis Varoufakis (@yanisvaroufakis) 26 Aprile 2015
Intanto l'Europa comincia a parlare di 'piano B', ovvero cosa fare in caso di un default ellenico. E' un tema che spaventa, finora confinato ai margini, ma con la situazione sempre più critica i ministri non si tengono più e il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem conferma: "E' stata evocata l'idea di un piano B, ma mai della 'Grexit".
Grexit, Padoan: "E' un'ipotesi molto lontana"
Così ha rassicurato ieri il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan dopo l'Ecofin informale di Riga, mentre il collega tedesco Wolfgang Schaeuble ha sottolineato che ora "la responsabilità è nelle mani di Atene", solo Tsipras può evitare il fallimento.
Il primo ad ammettere di aver chiesto ai colleghi un piano alternativo qualora la Grecia dovesse fallire, è stato il ministro sloveno delle finanze, Dusan Mramor: "Un piano B può essere qualsiasi cosa, quello che ho detto (agli altri ministri all'Eurogruppo, ndr) è che cosa faremo se un nuovo piano non sarà varato in tempo e la Grecia non sarà in grado di rifinanziarsi o migliorare la liquidità", ha spiegato ai giornalisti.
Dijsselbloem ha confermato: "Alcuni Paesi, a causa delle loro preoccupazioni sulla mancanza di progressi e l'attitudine da parte greca, hanno detto che se continua così, saremo veramente nei guai, e in quel contesto è stato menzionato un piano B".
I contrari al 'piano b'
Ma nell'Eurogruppo non tutti ritengono utile parlare di alternative per mettere pressione alla Grecia: "Non c'è un piano B, stiamo lavorando per raggiungere un accordo ed è l'unico piano che abbiamo", ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici. Tanto che alcuni, irritati dalla chiusura del francese, hanno continuato a discuterne a margine della riunione, senza di lui. Il problema è che il tempo sta finendo, come ha ricordato anche il presidente della Bundesbank Jens Weidmann, e la Grecia non ha ancora presentato né una lista di riforme né un quadro chiaro di bilancio, come ricorda Padoan. Perciò diversi ministri si preoccupano di cosa accadrà nel caso in cui l'Eurogruppo dell'11 maggio dovesse finire con un altro nulla di fatto.
Senza aiuti e con 0,7 miliardi da rimborsare al Fmi il giorno dopo, la Grecia sarebbe automaticamente in default. In quel caso, spiegano fonti, toccherebbe alla politica intervenire perché teoricamente la Bce potrebbe ancora continuare a finanziare le banche greche per qualche tempo, a meno che non collassasse il sistema bancario.