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ECONOMIA

I lavoratori bloccano il traffico: " Venga il Ministro"

ILVA, secondo giorno di protesta. Corteo a Genova. Bloccata autostrada e sopraelevata

Genova in tilt per il corteo delle tute blu dell'Ilva che chiedono garanzie al governo sul piano occupazionale per l'ipotesi di vendita e in particolare per l'assenza del Ministro Federica Guidi al tavolo convocato il 4 febbraio.I alvoratori hanno deciso la protesta ad oltranza

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l traffico a Genova è in tilt per il corteo dei lavoratori dell'Ilva che dopo essere usciti dallo stabilimento occupato ha raggiunto l'elicoidale di San Benigno bloccando la strada Sopraelevata. "Senza lavoro qui c'è agitazione, l'accordo di programma non ci tocca" cantano i circa 400 operai che sono scesi in piazza con 4 mezzi per chiedere garanzie sul loro futuro. Con gli operai in piazza anche un gruppo di studenti, mentre dalla sede
di Music for Peace che si trova proprio sotto l'eilicoidale l'amplificatore suona Bella Ciao. Migliaia di auto sono ferme sulle principali direttrici genovesi a causa del blocco che potrebbe interessare a breve anche il casello autostradale di Genova Ovest. 

E' il secondo giorno di protesta dei lavoratori iscritti alla Fiom per chiedere che alla riunione del collegio di vigilanza sull'accordo di programma, convocata per il 4 febbraio prossimo a Roma, partecipi anche il ministro dello sviluppo Economico Federica Guidi e altri componenti dell'Esecutivo. Un'ottantina di operai hanno trascorso la notte in fabbrica. Le tute blu hanno deciso che l'occupazione dello stabilimento andranno avanti ad oltranza finché non sarà convocato l'incontro . I lavoratori della Ilva di Via Cornigliano aderenti alle sigle sindacali Fiom Cgil e Failms Cisal non intendono tornare sulle proprie posizioni mentre la Fim Cisl dice: "No a intimidazioni", tutti a difesa dell'Accordo di Programma.
     
"La nostra richiesta è semplice: vogliamo una trattativa vera con il Governo sul processo di vendita. A Genova il Governo sta mettendo in discussione l'accordo di programma, rifiuta di incontrarci, mette in discussione gli impianti, lo stabilimento, i lavoratori genovesi. È una presa in giro, e non ne vogliamo parlare solo con i tecnici, vogliamo un incontro politico ". Queste le parole di Bruno Manganaro, segretario della Fiom Cgil di Genova.
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