MONDO
All'Angelus
Il Papa prega per i cristiani in Siria e Iraq, "Basta con queste intollerabili brutalità"
Il Pontefice ha poi ricordato un altro paese il Venezuela dove sono in corso acute tensioni ed ha esortato tutti al rifiuto della violenza
Città del Vaticano
Il Papa è tornato a pregare per i cristiani in Siria e in Iraq. Al termine dell'Angelus in Piazza San Pietro il Pontefice ha ricordato "Non cessano, purtroppo di giungere notizie drammatiche dalla Siria e dall'Iraq, relative a violenze, sequestri di persona e soprusi a danno di cristiani e di altri gruppi. Vogliamo assicurare - ha proseguito - a quanti sono coinvolti in queste situazioni che non li dimentichiamo, ma siamo loro vicini e preghiamo insistentemente perché al più presto si ponga fine all'intollerabile brutalità di cui sono vittime".
Poi un pensiero per un altro paese, il Venezuela dove sono in corso forti tensioni. Il Pontefice ha ricordato in particolare il "ragazzo ucciso pochi giorni fa a San Cristobal", (il 24 febbraio a San Cristobal è rimasto ucciso nel corso di una manifestazione il 14enne Kluivert Roa) e ha esortato tutti "al rifiuto della violenza" e incoraggia a riprendere "un cammino per il bene del Paese, riaprendo spazi di incontro e dialogo sinceri e costruttivi". Ha concluso "Affido quella cara Nazione alla materna intercessione di Nostra Signora di Coromoto".
Durante l'Angelus Papa Francesco ha raccomandato il distacco dai beni mondani, per conquistare una autentica libertà interiore. "Ascoltate Gesù, è Lui il Salvatore, seguitelo", esorta i fedeli, occorre essere pronti a 'perdere la propria vita', perché si realizzi il piano divino della redenzione di tutti gli uomini". Ricordando il brano del Vangelo con l'episodio della trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor, il Papa esorta: "Saliamo anche noi sul monte della Trasfigurazione e sostiamo in contemplazione del volto di Gesù, per raccoglierne il messaggio e tradurlo nella nostra vita; perché anche noi possiamo essere trasfigurati dall'amore".
Poi un pensiero per un altro paese, il Venezuela dove sono in corso forti tensioni. Il Pontefice ha ricordato in particolare il "ragazzo ucciso pochi giorni fa a San Cristobal", (il 24 febbraio a San Cristobal è rimasto ucciso nel corso di una manifestazione il 14enne Kluivert Roa) e ha esortato tutti "al rifiuto della violenza" e incoraggia a riprendere "un cammino per il bene del Paese, riaprendo spazi di incontro e dialogo sinceri e costruttivi". Ha concluso "Affido quella cara Nazione alla materna intercessione di Nostra Signora di Coromoto".
Durante l'Angelus Papa Francesco ha raccomandato il distacco dai beni mondani, per conquistare una autentica libertà interiore. "Ascoltate Gesù, è Lui il Salvatore, seguitelo", esorta i fedeli, occorre essere pronti a 'perdere la propria vita', perché si realizzi il piano divino della redenzione di tutti gli uomini". Ricordando il brano del Vangelo con l'episodio della trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor, il Papa esorta: "Saliamo anche noi sul monte della Trasfigurazione e sostiamo in contemplazione del volto di Gesù, per raccoglierne il messaggio e tradurlo nella nostra vita; perché anche noi possiamo essere trasfigurati dall'amore".