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MONDO

I militari italiani schierati contro l'Isis

La battaglia di Mosul: elicotteri italiani in prima linea

500 bersaglieri schierati sulla diga sul fiume Tigri a 35 chilometri dal fronte. Gli elicotteri italiani dovranno intervenire per recuperare i feriti e trasportare in salvo le squadre alleate sotto attacco nemico

Militari italiani in Iraq
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Dei quasi 1400 militari italiani schierati in Iraq, il contingente maggiore è composto da 500 bersaglieri che proteggono operai e macchinari dell'azienda Trevi, incaricata dei lavori di ristrutturazione della grande diga sul fiume Tigri che dista solo 15 chilometri dal fronte. Si tratta ovviamente di un obiettivo molto sensibile che negli scorsi mesi era stato indicato come uno dei possibili target di un azione militare o terroristica dell'Isis. C'è anche chi si era spinto a dire che i guerrriglieri dell'Isis fuggendo da Mosul avrebbero potuto distruggere la diga e provocare un disastro idrogeologico di proporzioni immense. Un altro importante centro dell'attività militare italiana è a Erbil nel Kurdistan iracheno dove sono posizionati 8 elicotteri  e 140 fanti della Friuli a cui è stato dato il compito di tirare fuori dai guai le squadre alleate che restano isolate sotto il fuoco nemico e trasportare i feriti verso gli ospedali. A questi 2 contingenti si aggiungono 400 tra soldati e carabinieri che si occupano dell'addestramento delle forze locali. Finora hanno formato 5800 peshmerga curdi e circa 4000 iracheni ora impegnati nell'assalto a Mosul.  

Il punto dell'inviato di Rainews24 Ettore Guastalla:




 
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