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ECONOMIA

Rincari di verdura e frutta fresca

Inflazione: Istat, a ottobre i prezzi del carrello spesa aumentano dell'1,2%

I dati sono dell’Istat. Stilata anche la classifica delle città e regioni più care. In testa Bolzano
 

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A ottobre i prezzi del cosiddetto carrello della spesa con i beni alimentari, per la cura della casa e della persona  sono aumentati dell’1,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. A settembre avevano segnato +1%. L'Istat, conferma la volata dei prezzi  degli alimentari freschi. In particolare i prezzi dei vegetali freschi o refrigerati passano da -0,5% a +5,3% mentre quelli della frutta fresca aumentano del 9,9% su base annua.



"Anche a ottobre l'inflazione al netto delle componenti più volatili, tra le quali quella degli energetici - caratterizzati dalla persistenza di tendenze negative dei prezzi- pur accelerando, rimane modesta", commenta  l'Istat.

I dati tendenziali mostrano un'accelerazione dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (da +2,7% di settembre a +3,5%) e una minore ampiezza della diminuzione, che rimane sostenuta, di quelli degli energetici regolamentati (da -13,6% a -7,2%).

Accentuano invece la flessione i prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -8,2% a -9,4%).L'"inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe, rispettivamente da +0,1% a +0,2% e da +0,2%a +0,5%. L'aumento congiunturale dell'indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei beni energetici regolamentati (+10,5%) e, in misura minore, di quelli dei beni alimentari non lavorati (+0,9%), solo in parte compensata dal calo dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-1,1%).

L’inflazione città per città
Venezia, Milano e Roma sono le tre città con l'inflazione più bassa a ottobre. Il tasso è rispettivamente del -1,4%, -1,2% e -1%. All'estremo opposto della classifica dell'Istat, sui capoluoghi delle regioni e delle province autonome e i comuni con più di 150mila abitanti, l'inflazione più elevata si osserva a Bolzano (+1%), Perugia (+0,7%) e Trento (+0,6%). Complessivamente le città con inflazione negativa sono 19 su 30.
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