ECONOMIA
Hanno regole contributive e previdenziali diverse
Inps: "Pensioni dei sindacalisti più vantaggiose di quelle dei lavoratori"
Emerge dall'indagine 'Porte aperte' dell'istituto nazionale di previdenza che ricorda come per uno stesso periodo i sindacalisti possono cumulare la contribuzione figurativa del lavoro in aspettativa a quella dell'impegno nel sindacato
Roma
Le pensioni dei sindacalisti sono, a parità di regole per il calcolo pensionistico, in media più vantaggiose di quelle dei lavoratori dipendenti. Emerge dall'indagine 'Porte aperte' dell'Inps che ricorda come per uno stesso periodo i sindacalisti possono cumulare la contribuzione figurativa del lavoro in aspettativa a quella dell'impegno nel sindacato.
I sindacalisti - precisa l'Inps - hanno regole contributive e previdenziali diverse dagli altri lavoratori, anche se non appartengono a una gestione previdenziale a se stante. Possono, infatti, vedersi versati i contributi da enti terzi rispetto ai sindacati presso cui prestano effettivamente il proprio lavoro. In più possono, prima di andare in pensione, farsi pagare dalle organizzazioni sindacali contributi aggiuntivi che determinano incrementi delle proprie pensioni a condizioni molto vantaggiose".
"L'aspettativa sindacale - spiega l'istituto guidato da Tito Boeri - può essere retribuita, nel qual caso si parla di distacco, oppure non retribuita. L'aspettativa non retribuita non comporta, per il datore di lavoro originario, il versamento dei contributi previdenziali per il dipendente. I contributi figurativi sono a carico della gestione previdenziale di appartenenza e vengono versati sulla base della retribuzione che egli avrebbe percepito in costanza di rapporto di lavoro. Invece, nel caso del distacco, nonostante l'assenza di una prestazione lavorativa a suo favore, il datore di lavoro originario continua ad erogare la retribuzione e a versare i contributi previdenziali".
Secondo le banche dati dell'istituto, i lavoratori in aspettativa non retribuita nel settore privato sono stati 2773 nel 2013. Nel settore pubblico è invece molto frequente l'aspettativa retribuita e, nel 2013, i lavoratori del pubblico in distacco sindacale erano 1045 mentre i dipendenti in aspettativa sindacale erano 748.
I sindacalisti - precisa l'Inps - hanno regole contributive e previdenziali diverse dagli altri lavoratori, anche se non appartengono a una gestione previdenziale a se stante. Possono, infatti, vedersi versati i contributi da enti terzi rispetto ai sindacati presso cui prestano effettivamente il proprio lavoro. In più possono, prima di andare in pensione, farsi pagare dalle organizzazioni sindacali contributi aggiuntivi che determinano incrementi delle proprie pensioni a condizioni molto vantaggiose".
"L'aspettativa sindacale - spiega l'istituto guidato da Tito Boeri - può essere retribuita, nel qual caso si parla di distacco, oppure non retribuita. L'aspettativa non retribuita non comporta, per il datore di lavoro originario, il versamento dei contributi previdenziali per il dipendente. I contributi figurativi sono a carico della gestione previdenziale di appartenenza e vengono versati sulla base della retribuzione che egli avrebbe percepito in costanza di rapporto di lavoro. Invece, nel caso del distacco, nonostante l'assenza di una prestazione lavorativa a suo favore, il datore di lavoro originario continua ad erogare la retribuzione e a versare i contributi previdenziali".
Secondo le banche dati dell'istituto, i lavoratori in aspettativa non retribuita nel settore privato sono stati 2773 nel 2013. Nel settore pubblico è invece molto frequente l'aspettativa retribuita e, nel 2013, i lavoratori del pubblico in distacco sindacale erano 1045 mentre i dipendenti in aspettativa sindacale erano 748.