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MONDO

L’Australia parteciperà all’invio di armi ai curdi

Iraq: forze irachene entrano ad Amerli, sotto assedio dell'Isis da due mesi

Avanza la "coalizione globale" lanciata dal segretario Usa Kerry. Un'offensiva congiunta tra forze peshmerga, esercito iracheno, miliziani sciiti e i raid americani; dal 18 giugno la popolazione turcomanna della città era isolata, iniziavano a scarseggiare cibo, acqua e medicinali

Amerli (LaPresse)
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Le forze irachene sono riuscite ad entrare ad Amerli, città sciita turcomanna. Dal 18 giugno la città era sotto l'assedio dei jihadisti dello Stato Islamico. Da due mesi i circa 20mila abitanti, appartenenti alla minoranza tucomanna erano isolati, a corto di acqua, cibo ed elettricità.

L'offensiva
L'offensiva che ha rotto l'assedio è stata il più grande successo militare di Baghdad; un'operazione congiunta tra le forze armate irachene, miliziani sciiti e i combattenti peshmerga, sostenuta dai raid americani. Stati Uniti che hanno lanciato anche aiuti umanitari alla popolazione asserragliata nella città. ll sindaco di Amerli ed ufficiali dell'esercito hanno confermato che le truppe e le milizie sono entrate dal settore orientale della città mentre a nord continuano i combattimenti.

Due autobomba a Ramadi
E non cenna a smettere la violenza nel Paese. Due kamikaze si sono fatti saltare a bordo di due autobombe imbottite di esplosivo accanto ad una postazione delle forze di sicurezza a Ramadi, a circa 80 km a nord-est da Baghdad, uccidendo 37 persone. La prima deflagrazione ha investito un edificio usato dalle forze speciali irachene, mentre la seconda è saltata in aria da un posto di blocco congiunto tra polizia e forze speciali. 

Coalizione globale contro l'Isis
Intanto, si va formando una coalizione globale contro l'Isis. ll segretario di Stato americano, John Kerry, in vista dell'imminente vertice Nato che si terrà in Galles, ha lanciato un appello per "una risposta unitaria guidata dagli Stati Uniti e una coalizione di nazioni più ampia possibile". L'obiettivo: fermare "il programma di genocidio" degli jihadisti dello Stato islamico in Siria e nel nord dell'Iraq.

Arriva anche il sostegno dell'Australia che aiuterà gli Stati Uniti a portare armi alle forze curde: aerei della Royal Australian Air Force (Raaf), "si uniranno alle altre nazioni", tra cui il Canada, l'Italia, la Francia, il Regno Unito e gli Stati Uniti "per condurre questa importante missione", si legge in una nota del premier australiano.
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