MONDO
Terrorismo
Si allarga il fronte Isis con Al Qaeda in Maghreb e Penisola Arabica. Raid Usa a sud di Baghdad
Caccia americani a sostegno delle forze irachene. I ministri Ue al summit di Parigi: "Siamo pronti a usare ogni mezzo". Intanto, al Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi) e quella nella Penisola Arabica (Aqap) hanno annunciato di unirsi agli jihadisti sunniti dello Stato Islamico (Isis) contro la minaccia comune della coalizione a guida Usa
La dichiarazione
In una dichiarazione congiunta senza precedenti Aqap e Aqmi hanno esortato i loro "fratelli" in Iraq e Siria "a smetterla di uccidersi tra di loro e ad unire le forze contro la campagna americana e la sua maligna coalizione che ci minaccia tutti". Di fatto i due gruppi principali di al Qaeda sembrano aver voltato le spalle all'erede di Osama bin Laden, Ayman al Zawahiri, che finora - salvo ripensamenti dell'ultima ora - è sempre stato ostile a Isis.
Primi raid Usa vicino a Baghdad
Intanto, i caccia americani sono tornati nei cieli di Baghdad e per la prima volta hanno colpito gli jihadisti sunniti dello Stato Islamico (Isis) a sud-ovest della capitale. I jihadisti sono riusciti però ad abbattere un cacciabombardiere di Damasco che si era spinto fin sopra a Raqqa, la loro roccaforte in Siria.
L'offensiva statunitense
Finora l'offensiva degli Stati Uniti contro l’Isis in Iraq si era limitata a colpire le postazioni degli jihadisti nel nord del Paese, in modo da proteggere il personale americano nella zona e le popolazioni assediate dai terroristi. I raid aerei avevano, quindi, cercato di aiutare le minoranze religiose sul monte Sinjar e di proteggere la strategica diga di Mosul e la città di Arbil, capitale del Kurdistan iracheno. Barack Obama, però, nel suo discorso in tv mercoledì scorso si era impegnato ad ampliare il campo dell'offensiva in Iraq e in Siria.