Conquista dei miliziani
La raffineria di Baiji contesa negli scontri. Il controllo torna all'esercito
L'impianto, che produce un terzo del fabbisogno del Paese, è rimasto sotto assedio per dieci giorni ed era stato conquistato dai ribelli sunniti
L'offensiva degli jihadisti dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isis) ha raggiunto la più grande raffineria del Paese. Per alcune ore, i miliziani sunniti hanno preso il pieno controllo degli impianti di Baiji, a nord di Baghdad, che garantiscono un terzo del fabbisogno di petrolio raffinato del Paese. Ma l'esercito ha annunciato di essere riuscito a respingere "con coraggio" l'attacco degli jihadisti e a riprendere il controllo degli impianti.
"Possiamo affermare che la raffineria è ora sotto il controllo completo delle forze di sicurezza", ha affermato il generale Qassem Atta al Moussawi, "ci sono stati tentativi da parte dei nemici di attaccare le nostre truppe tra ieri e oggi, ma il nostro esercito e' riuscito ad affrontarli". Jet iracheni hanno bombardato la città uccidendo diciannovemiliziani e, secondo l'agenzia di Stato Iraqiya, le forze speciali hanno ucciso il comandante dell'Isis che ha condotto l'attacco alla raffineria, Abu Qutada.
Intanto, il segretario di Stato americano, John Kerry, è arrivato nella regione autonoma del Kurdistan iracheno, la seconda tappa della sua delicata missione nel Paese. Kerry incontrerà i rappresentanti di tre province del Kurdistan (nord), all'indomani dei sui incontri a Bagdad con il primo ministro sciita Nouri al-Maliki e altri leader politici e religiosi iracheni. Ieri Kerry ha promesso un forte sostegno all'Iraq di fronte alla "minaccia esistenziale" costituita dall'offensiva degli insorti sunniti.