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MONDO

Continua il massacro di Yazidi

Iraq nuovi raid Usa. Curdi riconquistano la diga di Mosul

Gli attacchi sono avvenuti nella zona della diga di Mosul, vicino ad Irbil, in appoggio ai peshmerga curdi, che sono riusciti a riprendere il lato est dello sbarramento. Italia valuta invio di armi, convocate per il 20 agosto le commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato

Profughi Yazidi (LaPresse Khalid Mohammed)
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Mentre sul campo si continua a combattere e arrivano nuove notizie di massacri, la diplomazia internazionale è al lavoro per rifornire di armi i peshmerga curdi, che si oppongono all'avanzata delle milizie jihadiste nel nord del Paese e che sono riusciti a riconquistare la diga Mosul, grazie all'aiuto dei raid aerei Usa. Dopo il via libera dell'Unione europea, anche l'Italia, da cui sono già partiti due voli con aiuti alla popolazione, apre all'invio di materiale bellico. Ma serve un passaggio parlamentare, che comunque "potrebbe arrivare anche a posteriori, quindi a fine agosto" ha spiegato il viceministro agli Esteri Lapo Pistelli. Roma sarebbe quindi pronta a consegnare ai curdi la mitragliatrice Beretta Mg 42/59 e, non è escluso, anche sistemi d'arma terra aria da impiegare per esempio per colpire elicotteri. 

Curdi riconquistano la diga di Mosul 
Intanto si sono intensificati i raid americani di droni e cacciabombardieri contro i jihadisti dell'Isis. I primi attacchi ieri sono avvenuti nella zona vicino a Erbil, in appoggio ai peshmerga curdi. L'offensiva americana è andata avanti in mattinata con 14 nuovi raid, condotti anche da droni, che hanno danneggiato o distrutto dieci vettori blindati, sette Humvees, due veicoli armati e un checkpoint dell'Isis. Proprio grazie all'aiuto statunitense, i peshmerga curdi sono riusciti a riconquistare la diga di Mosul. Il Pentagono ha poi ribadito che gli attacchi mirano a sostenere gli sforzi per gli aiuti umanitari e a proteggere il personale Usa. Da parte del Regno Unito invece, David Cameron ha ribadito che il suo Stato è chiamato a impedire la nascita di "uno Stato terrorista sulle rive del Mediterraneo". Il premier britannico promette poi di "agire" contro i sostenitori del Califfato, sia dentro che fuori dal Regno Unito. "Se non lo facciamo", spiega, "questo movimento terrorista molto pericoloso crescerà e colpirà nelle nostre strade".

Primi voli con aiuti umanitari dall'Italia 
Ad Erbil, nel nord dell'Iraq, sono arrivati i primi due voli umanitari, di sei totali, della missione italiana con aiuti per la popolazione. L'operazione, annunciata dal Ministro degli Affari Esteri, Federica Mogherini, e dal Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, è stata coordinata dai due Ministeri e prevede il trasporto di 50 tonnellate di acqua e cibo, 200 tende da campo e 400 sacchi a pelo. 

Armi, l'iter parlamentare
Le commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato sono state convocate per il 20 agosto, poi la procedura prevede che separatamente votino una risoluzione che dà il via libera politico, ultima tappa l'aula. Il viceministro Lapo Pistelli ha comunque assicurato che nonostante la necessità di un passaggio parlamentare "le armi non arriveranno comunque tardi".

Bufera su Di Battista M5S
Le parole di Alessandro Di Battista hanno scatenato le reazioni di tutte le forze politiche, soprattutto del Pd. In un post sul blog di Beppe Grillo intitolato "Isis che fare?" il deputato M5S in una lunga analisi sugli scontri in Iraq e sulle origini dell'Isis scrive: "Se a bombardare il mio villaggio è un aereo telecomandato io ho una sola strada per difendermi a parte le tecniche nonviolente che sono le migliori: caricarmi di esplosivo e farmi saltare in aria in una metropolitana". La strada da percorrere, sostiene, è trattare con i terroristi e mette in discussione la leadership americana. Immediate le reazioni, Pd: "Parole pericolose", Fi: "Vergognoso".

Il massacro di yazidi nel villaggio di Kojo
Non si ferma la furia dell'Isis contro la minoranza yazida. I jihadisti sabato hanno ucciso almeno 80 uomini e rapito 200 donne e bambini durante un attacco nel villaggio di Kojo, presso Sinjar: le donne sono state portate a Mosul e altrove. ''Si sono scagliati contro gli abitanti, che erano perlopiù yazidi che non avevano abbandonato le proprie case - ha raccontato alle agenzie l'ex ministro degli Esteri iracheno - hanno compiuto un massacro contro la popolazione".
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