MONDO
Presidente Usa cerca l'appoggio delle Camere per dare vigore alla lotta
Isis, Kerry: Congresso autorizzi Obama all'uso della forza
"L'Isis sta perdendo slancio e mostrando segni di spaccatura", afferma il segretario di Stato Usa, John Kerry, invitando il Congresso a votare l'autorizzazione per l'uso della forza chiesta dal presidente americano, Barack Obama. "L'America - mette in evidenza Kerry - deve parlare con una voce sola".
"La nostra nazione è più forte quando agiamo insieme e non possiamo consentire a questi assassini e criminali di raggiungere i loro obiettivi - ha detto Kerry al Congresso - che includono la morte o la sottomissione di tutti coloro che si oppongono, la conquista del territorio, il furto di risorse e l'incitamento ad atti terroristici in tutto il mondo". Kerry ha quindi chiesto ai membri del Congresso di superare le divisioni e "parlare con una singola e potente voce".
Il Congresso non vota per dare una formale autorità al presidente per un'operazione militare dal 2002, quando approvò la missione in Iraq voluta da George W. Bush, in base a prove - poi rivelatesi false - sul possesso di armi di distruzione di massa da parte del regime di Saddam Hussein.
Finora, l'amministrazione Obama ha giustificato l'intervento contro l'Isis con l'Authorization for the Use of Military Force (Aumf) - che resterà in vigore, al contrario di quella del 2002 - firmata da George W. Bush, dopo gli attacchi dell'11 settembre 2001, che consente al presidente "l'uso di tutta la forza necessaria" contro nazioni, organizzazioni o persone coinvolte negli attentati dell'11 settembre o nella preparazione di nuovi attacchi contro gli Stati Uniti. Un'autorizzazione, però, che per molti democratici è stata interpretata ormai in maniera troppo ampia per giustificare le azioni militari.
Dopo più di un decennio di guerre e 7000 soldati americani morti in Iraq e Afghanistan, il presidente Obama sta affrontando i dubbi non solo dei repubblicani, ma anche dei democratici. Obama ha chiesto l'autorizzazione per combattere l'Isis e le "forze associate", senza limitazioni geografiche all'operazione, che dovrebbe durare al massimo tre anni, escludendo "un intervento di terra duraturo".