MONDO
Giordania: è solo propaganda
Isis: "Ostaggio Usa Kayla Jean Muller morta in raid aereo giordano". Pentagono: "Nessuna prova"
Il Califfato: la volontaria rimasta vittima in un blitz a Raqqa, in Siria. La giovane era stata rapita nel 2013. I genitori sperano che sia ancora viva e ai rapitori chiedono: "Contattateci"
Siria
Non si spegne la speranza che Kayla Jean Mueller sia ancora viva. I genitori della cooperante americana prigioniera dell'Isis, e che secondo gli jihadisti sarebbe morta durante un blitz aereo giordano, non si arrendono e ai leader dello 'Stato islamico' dicono: "Siamo fiduciosi che sia viva, vi imploriamo di contattarci in privato".
Annuncio Isis: uccisa in un raid giordano
Un accorato appello, nonostante l'Isis ieri abbia annunciato la morte della donna ostaggio americana. Lo riferisce su Twitter la direttrice del 'Site' (sito di monitoraggio del jihadismo sul web) Rita Katz. Il 'Califfato' riferisce che la volontaria americana "è rimasta uccisa quando un aereo giordano ha colpito l'edificio dove si trovava nel governatorato di Raqqa, in Siria". Ma fonti del Pentagono interpellate dall'emittente Cnn spiegano che al momento "non ci sono prove".
Giordania: "Morte ostaggio Usa è propaganda"
Stessa opinione del governo di Amman: "Una trovata che ha a che fare con le pubbliche relazioni" assicurano così funzionari del governo giordano - citati dalla Cnn - accusando i jihadisti di ricorrere ancora una volta alla propaganda.
Verità o propaganda?
Kayla Jean Mueller, 26enne, originaria di Prescott (Arizona), era stata rapita in Siria nel 2013 per poi finire nelle mani degli jihadisti dell'Isis. I miliziani sunniti hanno annunciato che la giovane è stata uccisa in uno dei raid aerei su Raqqa, - 'capitale' del 'Califfato' - lanciati dalla Giordania nelle ultime 48 ore, in rappresaglia per l'esecuzione del pilota Muad Kasasbeh, arso vivo dagli jihadisti. Ecco il messaggio su Twitter:
Per l'ostaggio americano gli jihadisti dello Stato islamico avevano chiesto nell'agosto scorso un riscatto di 6,6 milioni di dollari.
Annuncio Isis: uccisa in un raid giordano
Un accorato appello, nonostante l'Isis ieri abbia annunciato la morte della donna ostaggio americana. Lo riferisce su Twitter la direttrice del 'Site' (sito di monitoraggio del jihadismo sul web) Rita Katz. Il 'Califfato' riferisce che la volontaria americana "è rimasta uccisa quando un aereo giordano ha colpito l'edificio dove si trovava nel governatorato di Raqqa, in Siria". Ma fonti del Pentagono interpellate dall'emittente Cnn spiegano che al momento "non ci sono prove".
Giordania: "Morte ostaggio Usa è propaganda"
Stessa opinione del governo di Amman: "Una trovata che ha a che fare con le pubbliche relazioni" assicurano così funzionari del governo giordano - citati dalla Cnn - accusando i jihadisti di ricorrere ancora una volta alla propaganda.
Verità o propaganda?
Kayla Jean Mueller, 26enne, originaria di Prescott (Arizona), era stata rapita in Siria nel 2013 per poi finire nelle mani degli jihadisti dell'Isis. I miliziani sunniti hanno annunciato che la giovane è stata uccisa in uno dei raid aerei su Raqqa, - 'capitale' del 'Califfato' - lanciati dalla Giordania nelle ultime 48 ore, in rappresaglia per l'esecuzione del pilota Muad Kasasbeh, arso vivo dagli jihadisti. Ecco il messaggio su Twitter:
#ISIS: Due to airstrike near Raqqah today, "It was confirmed to us the killing of the American...Kayla Jean Mueller" pic.twitter.com/fXev9Opa1c
— Rita Katz (@Rita_Katz) 6 Febbraio 2015
Per l'ostaggio americano gli jihadisti dello Stato islamico avevano chiesto nell'agosto scorso un riscatto di 6,6 milioni di dollari.