MONDO
Il terzo del giornalista, il secondo episodio di sette puntate
Isis, nuovo video dell'ostaggio britannico Cantlie: "Occidente non più sicuro con i raid"
Allerta elevatissima secondo Alfano, che parla di 48 combattenti stranieri legati all'Italia. Oggi audizione di Renzi al Copasir. Intanto primo raid britannico contro i jihadisti, nel nord dell'Iraq
Il video arriva a poche ore dall'avvio dei raid britannici in Iraq, cominciati proprio ieri. I jet della Raf hanno bombardato sul villaggio di Sada, a nord di Mosul. Il ministro dell'Interno Alfano avverte sul rischio sicurezza nel paese e fa sapere che sarebbero una cinquantina i jihadisti provenienti dall'Italia.
Sette le puntate del talk show sull'Isis
"Il nuovo conflitto non renderà l'Occidente più sicuro" afferma Cantlie. L'ostaggio afferma poi che l'Isis non ha perseguito e ucciso i cristiani e gli Yazidi. Poi l'attacco al discorso del presidente Usa bollato come "irritante". "La strategia di Obama è prevedibile" afferma ancora Cantlie. Nel secondo episodio in sette puntate del suo 'talk-show' sull'Isis, l'ostaggio evoca di nuovo lo spettro del Vietnam e conclude dicendo: "Ci vediamo alla prossima puntata".
Primi raid britannici in Iraq
I jet britannici hanno compiuto ieri il primo raid in Iraq, vicino a Mosul, nel nord del Paese, secondo l'agenzia irachena Nina. Citando fonti mediche locali, la Nina afferma che nove jihadisti dello Stato islamico (Isis) sono rimasti uccisi nell'attacco, sul villaggio di Sada, a nord di Mosul.
Alfano: "48 jihadisti dall'Italia"
Sarebbero una cinquantina i "foreign fighters", i combattenti stranieri provenienti dall'Italia o in qualche modo legati in termini di transito al Paese, arruolati nelle file dei jihadisti in Iraq e Siria. Un monitoraggio aggiornato di settimana in settimana dal comitato analisi strategica antiterrorismo. Per rafforzare il contrasto al terrorismo, il ministro dell'Interno Angelino Alfano spiega di avere pronte "norme molto severe" e di "essere pronto a portarle di fronte a governo e Parlamento". Una, "riguarda uno stretto controllo di polizia su soggetti che possono essere considerati a rischio", specificando meglio misure preventive, "che oggi vengono applicate ai mafiosi".