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MONDO

Il terzo del giornalista, il secondo episodio di sette puntate

Isis, nuovo video dell'ostaggio britannico Cantlie: "Occidente non più sicuro con i raid"

Allerta elevatissima secondo Alfano, che parla di 48 combattenti stranieri legati all'Italia. Oggi audizione di Renzi al Copasir. Intanto primo raid britannico contro i jihadisti, nel nord dell'Iraq

John Cantlie, un fermo immagine del video
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Continua la propaganda dei miliziani dello Stato Islamico che nella notte hanno diffuso un nuovo video messaggio dell'ostaggio John Cantlie. Nel filmato il giornalista britannico rapito in Siria nel 2012 parla della strategia americana e avverte: "Con i raid non guadagnerete terreno". Come nei precedenti video messaggi, tutti di buona qualità tecnica, Cantlie appare calmo e sembra recitare un discorso scritto. Veste la tunica arancione ed è seduto dietro una scrivania.

Il video arriva a poche ore dall'avvio dei raid britannici in Iraq, cominciati proprio ieri. I jet della Raf hanno bombardato sul villaggio di Sada, a nord di Mosul. Il ministro dell'Interno Alfano avverte sul rischio sicurezza nel paese e fa sapere che sarebbero una cinquantina i jihadisti provenienti dall'Italia.

Sette le puntate del talk show sull'Isis
"Il nuovo conflitto non renderà l'Occidente più sicuro" afferma Cantlie. L'ostaggio afferma poi che l'Isis non ha perseguito e ucciso i cristiani e gli Yazidi. Poi l'attacco al discorso del presidente Usa bollato come "irritante". "La strategia di Obama è prevedibile" afferma ancora Cantlie. Nel secondo episodio in sette puntate del suo 'talk-show' sull'Isis, l'ostaggio evoca di nuovo lo spettro del Vietnam e conclude dicendo: "Ci vediamo alla prossima puntata".

Primi raid britannici in Iraq
I jet britannici hanno compiuto ieri il primo raid in Iraq, vicino a Mosul, nel nord del Paese, secondo l'agenzia irachena Nina. Citando fonti mediche locali, la Nina afferma che nove jihadisti dello Stato islamico (Isis) sono rimasti uccisi nell'attacco, sul villaggio di Sada, a nord di Mosul.

Alfano: "48 jihadisti dall'Italia"
Sarebbero una cinquantina i "foreign fighters", i combattenti stranieri provenienti dall'Italia o in qualche modo legati in termini di transito al Paese, arruolati nelle file dei jihadisti in Iraq e Siria. Un monitoraggio aggiornato di settimana in settimana dal comitato analisi strategica antiterrorismo. Per rafforzare il contrasto al terrorismo, il ministro dell'Interno Angelino Alfano spiega di avere pronte "norme molto severe" e di "essere pronto a portarle di fronte a governo e Parlamento". Una, "riguarda uno stretto controllo di polizia su soggetti che possono essere considerati a rischio", specificando meglio misure preventive, "che oggi vengono applicate ai mafiosi". 
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