MONDO
Gli Usa: nessun calendario per l'attacco a Mosul
Isis: un kamikaze statunitense si è fatto saltare in aria in Iraq. Chiusi 7mila account Twitter
La propaganda del Califfato sostiene che un cittadino Usa, unitosi ai miliziani, ha compiuto un'azione suicida a Samarra. Twitter chiude migliaia di account legati ai jihadisti. L'Australia annuncia l'invio di altri 300 uomini in Iraq
Samarra (Iraq)
Un jihadista statunitense, unitosi al Califfato, si sarebbe fatto saltare in aria a Samarra, in Iraq. È l’ultimo annuncio fatto su Twitter dalla macchina di propaganda dell’Isis. A riferirlo è Site, organizzazione specializzata nel monitoraggio dei siti degli integralisti islamici.
Azione suicida a Samarra
Secondo quanto riportato, il cittadino americano avrebbe compiuto la sua azione suicida alla periferia della città irachena, che si trova nella provincia di Salaheddin. La notizia non è stata confermata da altre fonti.
Chiusi 2mila profili Twitter in sette giorni
Solo ieri l’Isis aveva lanciato un appello ad uccidere i dipendenti e il fondatore di Twitter, Jack Dorsey, perché la società aveva chiuso migliaia di loro profili. Sarebbero almeno duemila quelli colpiti in sette giorni e tra loro ci sarebbero anche 13 dei 16 profili emanazione diretta dell'efficientissima rete di propaganda. Oggi i jihadisti continuano comunque a comunicare al mondo attraverso la piattaforma di microblogging.
Gli Usa: nessun calendario per l'attacco a Mosul
Gli Stati Uniti hanno intanto frenato sull'attacco a Mosul. Secondo il coordinatore americano della coalizione internazione contro l'Isis, John Allen, non esiste alcun calendario per l'offensiva contro i jihadisti nella città e "dobbiamo resistere alla tentazione di fissare un calendario" per altre operazioni militari, perché l'importante "è essere pronti quando arriva il momento". A Baghdad erano sorte tensioni dopo che un funzionario americano aveva annunciato per "aprile-maggio" l'avvio delle operazioni a Mosul. Allen ha riferito di aver concordato con il premier iracheno Haider al-Abadi di lanciare l'attacco solo una volta che l'esercito di Baghdad sarà "pronto".
L'Australia invia altri 300 soldati
L’Australia ha invece deciso di aumentare il proprio contingente di istruttori delle forze armate irachene. Ai 200 uomini delle forze speciali già presenti si aggiungeranno altri 300 soldati. Il dispiegamento farà parte di una missione congiunta con la Nuova Zelanda, che la settimana scorsa ha annunciato l'invio di 143 istruttori militari. Le forze dei due paesi saranno dispiegate nella base militare di Taji a nord di Baghdad. Cacciabombardieri jet dell'aeronautica australiana partecipano già da ottobre alla coalizione guidata dagli Usa che bombarda obiettivi dell'Isis in Iraq. "Abbiamo rallentato l'avanzata dell'Isis, ma le forze regolari dell'Iraq ora hanno bisogno di sostegno per costruire la capacità di conquistare territorio e mantenerlo", ha detto il primo ministro conservatore australiano, Tony Abbott, nel dare l'annuncio dopo una riunione di gabinetto.
Azione suicida a Samarra
Secondo quanto riportato, il cittadino americano avrebbe compiuto la sua azione suicida alla periferia della città irachena, che si trova nella provincia di Salaheddin. La notizia non è stata confermata da altre fonti.
Chiusi 2mila profili Twitter in sette giorni
Solo ieri l’Isis aveva lanciato un appello ad uccidere i dipendenti e il fondatore di Twitter, Jack Dorsey, perché la società aveva chiuso migliaia di loro profili. Sarebbero almeno duemila quelli colpiti in sette giorni e tra loro ci sarebbero anche 13 dei 16 profili emanazione diretta dell'efficientissima rete di propaganda. Oggi i jihadisti continuano comunque a comunicare al mondo attraverso la piattaforma di microblogging.
Gli Usa: nessun calendario per l'attacco a Mosul
Gli Stati Uniti hanno intanto frenato sull'attacco a Mosul. Secondo il coordinatore americano della coalizione internazione contro l'Isis, John Allen, non esiste alcun calendario per l'offensiva contro i jihadisti nella città e "dobbiamo resistere alla tentazione di fissare un calendario" per altre operazioni militari, perché l'importante "è essere pronti quando arriva il momento". A Baghdad erano sorte tensioni dopo che un funzionario americano aveva annunciato per "aprile-maggio" l'avvio delle operazioni a Mosul. Allen ha riferito di aver concordato con il premier iracheno Haider al-Abadi di lanciare l'attacco solo una volta che l'esercito di Baghdad sarà "pronto".
L'Australia invia altri 300 soldati
L’Australia ha invece deciso di aumentare il proprio contingente di istruttori delle forze armate irachene. Ai 200 uomini delle forze speciali già presenti si aggiungeranno altri 300 soldati. Il dispiegamento farà parte di una missione congiunta con la Nuova Zelanda, che la settimana scorsa ha annunciato l'invio di 143 istruttori militari. Le forze dei due paesi saranno dispiegate nella base militare di Taji a nord di Baghdad. Cacciabombardieri jet dell'aeronautica australiana partecipano già da ottobre alla coalizione guidata dagli Usa che bombarda obiettivi dell'Isis in Iraq. "Abbiamo rallentato l'avanzata dell'Isis, ma le forze regolari dell'Iraq ora hanno bisogno di sostegno per costruire la capacità di conquistare territorio e mantenerlo", ha detto il primo ministro conservatore australiano, Tony Abbott, nel dare l'annuncio dopo una riunione di gabinetto.