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ECONOMIA

I dati non consideravano i 3 giorni lavorativi in più del 2015

Istat: con "l'effetto calendario" la stima del Pil 2015 sale a +0,8%

Una nota diffusa oggi dall'Istat precisa che i dati di ieri non consideravano i tre giorni lavorativi in più che ci sono nel 2015. Considerandoli, la stima di crescita annuale è dello +0,8%. Renzi:"Dopo 3 anni di segno meno quest'anno finalmente c'è un segno positivo" questo è quello che conta. Il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti: "Stiamo lì a guardare lo 0,1?" e comunque una "crescita attorno all'1,5% nel 2016 è sicuramente alla portata",

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Roma L'Istat corregge il dato di stima sulla crescita del Pil annuale: "La previsione, diffusa ieri, di una crescita annua dello 0,7% riferita ai dati trimestrali equivarrebbe a una stima dello 0,8% in termini di variazione Pil annuale non corretto per gli effetti calendario detto Pil grezzo". L'Istituto di statistica precisa che i dati diffusi ieri che davano una crescita dello 0,7%, non tenevano conto dei 3 giorni lavorativi in più equivalenti ad un +0,1 punti percentuali che, aggiunti, portano la stima al +0,8% su base annua.

"Come indicato nella Nota diffusa ieri dall'Istat - spiega l'Istituto in una nota - la previsione della variazione del Pil nel quarto trimestre 2015 è calcolata su dati depurati degli effetti stagionali e di calendario (questo ultimo definito anche effetto del numero di giorni lavorativi). Per tale motivo la stima di una crescita media annua dello 0,7% nel 2015 non è immediatamente confrontabile con la previsione formulata dal governo, pari a +0,9%, come invece messo in evidenza dalla stampa di oggi. La stima consuntiva della variazione del Pil annuale nel 2015 sarà diffusa dall'Istat il prossimo 1ø marzo. Tale stima è compilata considerando gli aggregati effettivi, indipendentemente dal diverso numero di giorni lavorativi presenti nell'anno. In altri termini, essa non è corretta per gli effetti di calendario. In particolare, un numero di giorni lavorativi maggiore (nel 2015 se ne riscontrano 3 in più rispetto al 2014) ha un impatto positivo sul Pil. Sulla base delle regolarità empiriche registrate in serie storica si può stimare che 3 giorni in più abbiano un effetto al rialzo dell'ordine di +0,1 punti percentuali. 

Questa mattina il presidente del Consiglio Matteo Renzi rispondendo a una domanda sui dati Istat diffusi ieri ha sottolineato che "I dati sono dati, dopo 3 anni di segno meno quest'anno finalmente c'è un segno positivo nella crescita, che sia lo 0,7, lo 0,8, lo 0,9 ai fini della ripartenza cambia poco"

Il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti ha commentato la nuova previsione dell'Istituto di statistica, sostenendo che questi "sono numeri transitori rispetto ai quali la stessa Istat dice che potranno essere rivisti al rialzo. Stiamo lì a guardare lo 0,1?". Lo 0,8% è comunque una stima inferiore a quella fatta dal Governo solo quattro giorni fa (+0,9%) e così in un'intervista ad 'Affari italiani', alla domanda se la previsione di crescita dell'1,6% per il prossimo anno, ora, è diventata ambiziosa, il sottosegretario ha risposto: "No, è assolutamente fattibile. Una crescita attorno all'1,5% nel 2016 è sicuramente alla portata",

 
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