ECONOMIA
Le misure di Francoforte
La BCE lascia invariati i tassi. Draghi: "Il QE funziona"
La Banca Centrale Europea lascia invariati i tassi interesse al minimo storico dello 0,05%, mentre il presidente Mario Draghi sottolinea gli effetti positivi del Quantitive Easing per l'economia europea.
La Valletta
La Banca Centrale Europea, come previsto, ha lasciato invariato il 'refi', il tasso di
rifinanziamento pronti contro termine, al minimo storico dello 0,05%. La decisione è stata comunicata al termine della riunione del direttivo. Fermi anche il tasso sui depositi, che resta a -0,20% e quello marginale, allo 0,30%.
Il presidente della BCE Mario Draghi, nella consueta conferenza stampa al termine del direttivo svoltosi a Malta, ha sottolineato che il programma di 'quantitative easing' - il piano che prevede l’acquisto di titoli di Stato per incentivare la crescita economica - procede bene e "continua ad avere un impatto favorevole sui costi e la disponibilita' di credito per famiglie e imprese". L'ex governatore della Banca d'Italia ha però annunciato che la misura così benefica per l'economia europea potrebbe essere riesaminata "nel meeting di dicembre, quando saranno disponibili le nuove proiezioni macroeconomiche per l'Eurozona". In pratica Draghi non esclude una possibile estensione del Quantitive Easing.
Draghi ha poi parlato delle condizioni economiche dell'Europa. "La ripresa della domanda interna nell'area euro - ha detto il presidente Bce - continua ad essere danneggiata dai necessari aggiustamenti dei bilanci in un certo numero di settori e dal passo lento nell'implementazione delle riforme strutturali". Per il banchiere centrale "dobbiamo affrontare anche la componente strutturale di questa ripresa, in modo che possiamo passare da una ciclico a una ripresa strutturale". Draghi ha ricordato "l'alta disoccupazione strutturale" dell'area euro e ha aggiunto che serve "spingere la creazione di posti di lavoro e la produttività", oltre che "migliorare il contesto d'impresa". Per Draghi "bigogna rendere l'eurozona più resistente agli shock globali"
Dopo le decisioni della BCE, le borse ripartono
Piazza Affari riparte, dopo una mattinata così così, insieme alle altre borse europee, grazie alle parole del governatore della Bce, che di fatto non ha escluso un'estensione del quantitative easing. Il Ftse Mib guadagna lo 0,85% a 22.361 punti e l'All Share lo 0,73%. Si riprendono anche le banche, deboli nella prima metà di seduta.
rifinanziamento pronti contro termine, al minimo storico dello 0,05%. La decisione è stata comunicata al termine della riunione del direttivo. Fermi anche il tasso sui depositi, che resta a -0,20% e quello marginale, allo 0,30%.
Il presidente della BCE Mario Draghi, nella consueta conferenza stampa al termine del direttivo svoltosi a Malta, ha sottolineato che il programma di 'quantitative easing' - il piano che prevede l’acquisto di titoli di Stato per incentivare la crescita economica - procede bene e "continua ad avere un impatto favorevole sui costi e la disponibilita' di credito per famiglie e imprese". L'ex governatore della Banca d'Italia ha però annunciato che la misura così benefica per l'economia europea potrebbe essere riesaminata "nel meeting di dicembre, quando saranno disponibili le nuove proiezioni macroeconomiche per l'Eurozona". In pratica Draghi non esclude una possibile estensione del Quantitive Easing.
Draghi ha poi parlato delle condizioni economiche dell'Europa. "La ripresa della domanda interna nell'area euro - ha detto il presidente Bce - continua ad essere danneggiata dai necessari aggiustamenti dei bilanci in un certo numero di settori e dal passo lento nell'implementazione delle riforme strutturali". Per il banchiere centrale "dobbiamo affrontare anche la componente strutturale di questa ripresa, in modo che possiamo passare da una ciclico a una ripresa strutturale". Draghi ha ricordato "l'alta disoccupazione strutturale" dell'area euro e ha aggiunto che serve "spingere la creazione di posti di lavoro e la produttività", oltre che "migliorare il contesto d'impresa". Per Draghi "bigogna rendere l'eurozona più resistente agli shock globali"
Dopo le decisioni della BCE, le borse ripartono
Piazza Affari riparte, dopo una mattinata così così, insieme alle altre borse europee, grazie alle parole del governatore della Bce, che di fatto non ha escluso un'estensione del quantitative easing. Il Ftse Mib guadagna lo 0,85% a 22.361 punti e l'All Share lo 0,73%. Si riprendono anche le banche, deboli nella prima metà di seduta.